Così il direttore del Corriere dello Sport sugli haters: "Io non accetto di essere messo in discussione nel mio lavoro, non lo accetto"
Intervistato dal podcast "Doppio Passo", Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha parlato così dell'odio social e degli haters: "Sono divisivo? No io sono proprio stronzo. Mi dicono che sono un provocatore: no, è diverso. Io sono di parte, non sono obiettivo, ma sono onesto nel dichiararlo e nell'esprimere le mie opinioni. E' chiaro che ti sto sulle balle se non la pensi come me. Gli interisti dicono che sono juventino, gli juventini e i milanisti che sono interista. Quando difendo Allegri sono juventino e gli interisti mi odiano, quando difendo Inzaghi gli juventini mi odiano: non me ne frega assolutamente nulla.
Dico quello che penso perché non so dire una cosa che non penso, non mi viene: sbaglio, ma se io parlo di Allegri e di Mourinho è perché con loro parlo costantemente e trasmetto al lettore la verità. Poi magari qualche volta esagero o riduco per ragioni mie, ma l'obiettività non esiste. Gli haters sui social? Prenderei la benzina e li brucerei tutti, ovviamente in senso letterale: io non accetto di essere messo in discussione nel mio lavoro, non lo accetto. Non sopporto le cazzate di gente che ha 20 anni e che ha fatto 4 partite: non parli con gli allenatori, non parli con le società, leggi i giornali e alcuni dicono bestialità. Perché dici che io ho detto una cazzata? Stai buono nel tuo: io ho una capacità di tolleranza bassissima, a volte rispondo anche male e volgare, oppure blocco.