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40 talenti da tenere d’occhio nel 2019: l’Inter ne aspetta due e intanto mette nel mirino…

La lista dei giovani calciatori da seguire in questo 2019 secondo Ultimo Uomo

Redazione1908

Giovani promesse che scriveranno il futuro del nostro calcio. È questo il piano di tanti club che sperano, anche per ovviare ai paletti del FPF, di trovare un futuro campione nei giovani che tanto vengono nominati dagli addetti ai lavori e dai giornalisti sportivi. Anche Ultimo Uomo ha voluto stilare la sua lista di talenti da seguire in questo 2019, per vedere chi riuscirà ad imporsi e a confermare le qualità che per ora sono solo delle timide promesse. Nella selezione di Ultimo Uomo ci sono due giocatori nerazzurri e due possibili obiettivi di mercato, che vengono descritti così...

"Spalletti per descriverlo ricorre al suo vocabolario oracolare: un giocatore forte, che dal punto di vista dell’estro ti lascia lì, ma che diventa difficile trovare dentro alla squadra sotto l’aspetto dell’equilibrio e del ragionamento. Quindi Karamoh è ripartito in direzione Bordeaux, nel campionato che lo ha lanciato, per ritrovare continuità in un contesto tatticamente più rilassato, e per questo più adatto a conciliare l’estro con il ragionamento. In questa stagione il Bordeaux non sta andando bene. Karamoh viene utilizzato spesso dalla panchina (è soltanto il sedicesimo della rosa per minuti giocati tra tutte le competizioni), ma con continuità (da quando ha esordito a fine settembre è sceso in campo sempre, 18 presenze di cui 8 da titolare). Unica assenza contro il Caen per motivi contrattuali. Gioca ala destra in un attacco a tre, in teoria il suo ruolo naturale, posizione che all’Inter sarebbe rimasta scoperta, se Politano non si fosse rivelato una felice sorpresa. Ha segnato un gol all’esordio, un gol clamoroso contro il Nantes, un gol annullato contro il Lione, servito un assist contro il PSG. È ancora un giocatore “di lampi”. Al raffinato tocco di palla unisce una consapevolezza nei movimenti che ne riflette la modernità: entra dentro al campo, dialoga a testa alta, sa cambiare il ritmo della giocata e aggredire il possesso avversario. Non è però ancora un giocatore di cui i compagni si fidano. Quando si lancia contro un muro di avversari (e lo fa ancora troppo spesso), non trasmette la sicurezza di poterne uscirne vincitore. Di sicuro è un giocatore bello da vedere, quanto basta per continuare a seguirlo anche durante il 2019, l’anno del probabile ritorno a Milano".

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