Francesco Acerbi, difensore dell'Inter, si è raccontato all'interno di un'intervista pubblicata sul Matchday Programme nerazzurro: "Se penso alle partite che fino ad ora mi hanno emozionato di più mi viene in mente la sfida contro il Barcellona che coi ha consentito di essere qui oggi a giocarci questi ottavi di Champions. Poi c'è il derby di Supercoppa, vincere un trofeo è sempre emozionante. All'Inter mi sono subito trovato bene, con la squadra e con tutto l'ambiente. Cerco ogni partita di ripagare la fiducia del mister, dei compagni e dei tifosi".
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Acerbi: “All’Inter mi sono subito trovato bene. Le partite più emozionanti…”
"Sono un tipo abbastanza solitario, ma quando mi lego a qualcuno lo faccio veramente. In carriera ho incontrato tanti bravi giocatori, alcuni mi hanno aiutato molto e con altri ho instaurato un bel legame. La stessa cosa vale per gli allenatori, ho ricevuto tanti buoni consigli e sono grato per la fiducia che mi hanno dato. Ho sempre cercato di fare il meglio sul campo. Nella mia carriera sono state fondamentali la determinazione, la perseveranza e l'umiltà. Quando sono in campo mi sento nel posto giusto e sia in allenamento che in partita mi piace sfidare giocatori forti, mi carica".
"Ho dei bei ricordi in diverse città: a Reggio Calabria ho trascorso un'annata bellissima con gente eccezionale, è stato uno degli anni più belli della mia carriera. Ero giovane ma è stato un anno significativo che mi ha fatto crescere. Del periodo al Sassuolo ho tanti ricordi, lì ho affrontato un momento difficile ma ho ricevuto l'affetto di tutti, ho passato anni bellissimi, in una città in cui ho conosciuto persone fantastiche come nelle altre esperienze che ho fatto.
Da bambino giocavo sempre a calcio, credo di aver capito che il pallone avrebbe fatto parte della mia vita dalla prima volta che l'ho visto, l'ho fatto sempre con passione. All'oratorio con gli amici facevamo tornei, partitelle, tiri al volo, stavamo lì dalle 2 del pomeriggio alle 7 e mezza di sera. Ci trovavamo anche nella piazza del paese e poi giocavo nel giardino di casa mia: facevo una porta improvvisata e palleggiavo e tiravo tutto il giorno".
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