Renzo Contratto, agente di Davide Santon, ha spiegato ai microfoni di goal.com la situazione del terzino nerazzurro, che ha deciso di comune accordo con la società di andare in prestito al Cesena per ritrovare fiducia e giocare con continuità.
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Ag. Santon: “L’Inter crede in lui, è il futuro dei nerazzurri. Il suo solo un arrivederci”
Renzo Contratto, agente di Davide Santon, ha spiegato ai microfoni di goal.com la situazione del terzino nerazzurro, che ha deciso di comune accordo con la società di andare in prestito al Cesena per ritrovare fiducia e giocare con continuità....
Renzo, come mai Santon è finito a Cesena?
“E’ successo semplicemente che il ragazzo s’è convinto ad andare a trovare spazio altrove. Ha fatto delle valutazioni e, di comune accordo con l’Inter, ha deciso che era giusto cambiare aria per giocare con continuità, per ritrovare anche un po’ di entusiasmo e serenità. Abbiamo pensato che andare a fare esperienza in una squadra in cui ci sono sicuramente meno pressioni e meno riflettori puntati, era la cosa giusta da fare per restituire al ragazzo grande entusiasmo”.
Quindi non è stato scaricato dall’Inter?
“Assolutamente no, anzi, le parole di ieri dell’Inter ne sono la dimostrazione: Santon è il futuro dei nerazzurri. Chiaro che per rimanere a Milano, fare partite a singhiozzo, presenze a singhiozzo e rischiare di finire più di una volta in tribuna, è meglio andare a giocare con continuità. E’ un discorso fatto anche e soprattutto in funzione della Nazionale”.
Il ragazzo c’è rimasto male? Magari sperava di potersela giocare nell’Inter:
“Purtroppo, da un anno a questa parte, ha avuto una serie di vicissitudini fisiche che ne hanno condizionato le prestazioni e il rendimento. Quest’anno non ha potuto fare la preparazione a pieno a causa di problemi al ginocchio, risolto solo a campionato già iniziato e, di conseguenza, la sua prima parte di stagione è stata fortemente influenzata da questi acciacchi. Sicuramente, questa nuova esperienza di quattro mesi, che gli permetterà di giocare con continuità, non può fare altro che portargli beneficio. Tornerà rigenerato, pronto a ricominciare”.
Dunque ha accettato di buon grado il trasferimento?
“Certo. Ripeto: è soltanto un arrivederci non un addio con l’Inter”.
Ci sono state sue responsabilità in questo arrivederci o la società non ha creduto in lui e non ha avuto la pazienza di aspettarlo?
“A questo punto s’è fatto tutto pensando solo e solamente al bene del ragazzo. Farlo giocare con continuità in funzione dell’Inter e della Nazionale. E’ un patrimonio per entrambe le formazioni”.
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