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AVETE IL DIRITTO DI RIMANERE IN SILENZIO

La misura è colma. Lo è per i tifosi, che ieri si sono presentati in 33.175 al Meazza per vedere una partita che nulla aveva da dire per quanto riguarda la classifica. Lo è per Roberto Mancini, che ha candidamente ammesso la necessità di una...

Alessandro De Felice

La misura è colma. Lo è per i tifosi, che ieri si sono presentati in 33.175 al Meazza per vedere una partita che nulla aveva da dire per quanto riguarda la classifica. Lo è per Roberto Mancini, che ha candidamente ammesso la necessità di una rivoluzione per riportare l'Inter, se non proprio ai fasti di un tempo, almeno in una dimensione degna del nome che porta. E lo è anche per la società, che sa di non essere esente da colpe (ieri Piero Ausilio, dettaglio tralasciato da molti, ha parlato anche di errori fatti nella costruzione della squadra, non ha solo messo i giocatori con le spalle al muro).

Ma la prestazione ignobile di ieri dell'Inter, contro una squadra che ha fatto fatica anche ad arrivare fisicamente al Meazza perché privata anche dei mezzi di trasporto, non ha giustificazioni. Non c'è modulo che tenga, non c'è errore di mercato che tenga: ieri l'Inter doveva solo vincere e invece, ancora una volta, ha evidenziato tutti gli sconcertanti limiti caratteriali di una rosa non all'altezza del blasone dell'Inter.

Ora non c'è più nulla da chiedere a questa stagione, non c'è più nulla da salvare, non c'è più nulla da salvaguardare. E' arrivato il tempo dei giudizi, inesorabili e definitivi. Perché è un passato un concetto sbagliato, profondamente sbagliato: che sia l'Inter a doversi meritare i vari Handanovic, Icardi, Kovacic, Shaqiri, Juan, Ranocchia e chi più ne ha più ne metta.

E' il contrario signori miei. Quella maglia va meritata, siete voi a doverla meritare. E non l'avete fatto, se non a parole. Ecco, c'è una sola cosa che i tifosi dell'Inter chiedono, anzi pretendono: basta inutili proclami, hashtag pieni di amore per l'Inter che ora suonano solo come fastidiosi motti, "finali" da giocare e "maglie da onorare". Da qui alla fine della stagione avete solo un diritto, quello di rimanere in silenzio.