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TS – Caos biglietti, così è nato il cortocircuito. Inter studia il ‘risarcimento’

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Come è nato il cortocircuito relativo ai biglietti di Porto-Inter e cosa può succedere ora. Tuttosport oggi ha ricostruito la situazione

Alessandro Cosattini

Come è nato il cortocircuito relativo ai biglietti di Porto-Inter e cosa può succedere ora. Tuttosport oggi ha ricostruito la situazione verificatasi in Portogallo martedì sera, dopo le parole di ieri di Beppe Marotta sull’argomento. Ecco quanto evidenziato proprio dal quotidiano:

Le parole di Marotta

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Beppe Marotta assicura che il club nerazzurro starà vicino ai suoi tifosi rimasti fuori dall’Estadio do Dragao, perdendo la possibilità di seguire il ritorno degli ottavi di Champions League con il Porto, nonostante i biglietti regolarmente acquistati. L’amministratore delegato dell’Inter non esclude la possibilità di azioni legali collettive per ottenere il rimborso delle spese sostenute per tagliandi e viaggio: «Il Porto ha disatteso gli accordi presi con la Uefa nel momento in cui i tifosi si sono presentati allo stadio - dice Marotta a TeleLombardia -, l’Inter aveva messo anche a disposizione una quindicina di steward, che erano lì per garantire la sicurezza. Ci sono gli elementi per arrivare a una class action. Noi come società faremo il possibile per tutelare i nostri tifosi nelle sedi competenti. Stiamo valutando quale iniziativa prendere per alleviare la delusione, soprattutto dei bambini. Cerchiamo di mappare per arrivare a contribuire in parte a vivere le emozioni che non hanno vissuto in quella serata». Quindi è possibile che i più giovani, tra i tifosi coinvolti nel caos in Portogallo, possano ottenere facilitazioni per seguire magari già la partita casalinga valida per i quarti di Champions.  

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Dietro il cortocircuito

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Il cortocircuito è nato per la pessima gestione della vendita dei biglietti ai tifosi italiani nei settori ‘neutri’ dello stadio del Porto. Il sito del club portoghese aveva cercato di limitare l’afflusso di sostenitori interisti al di fuori del settore ospiti. Ma, una volta venduti, non era ammissibile tenerli fuori. È quello che, invece, è successo nonostante l’intesa trovata tra club e Uefa nella giornata di martedì. Con il corollario della rovinosa gestione di ordine pubblico, che ha stipato all’inverosimile i tifosi nerazzurri esclusi in quella rampa di accesso chiusa come un vicolo cieco, ad altissimo rischio di calca pericolosa”, si legge.

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