Roberto Boninsegna, l’uomo della rimonta interista per eccellenza (’70-’71), capocannoniere con 24 gol in 28 partite, nerazzurri a -6 dal Milan e a-7 dal Napoli e poi campioni d’Italia, crede che questo possa succedere ancora. Nel calcio tutto può accadere.
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Boninsegna: “Rimonta dell’Inter? Ci credo”
Roberto Boninsegna, l’uomo della rimonta interista per eccellenza (’70-’71), capocannoniere con 24 gol in 28 partite, nerazzurri a -6 dal Milan e a-7 dal Napoli e poi campioni d’Italia, crede che questo possa succedere ancora. Nel calcio...
Intervistato dal Corriere della sera, ovviamente, parla di Inter, inquadrando delle analogie tra l'Inter del '70 e quella attuale: "Anche noi quell’anno cambiammo allenatore, da Heriberto Herrera a Giovanni Invernizzi. Fu la svolta. Però mi pare che le similitudini finiscano qui. Nel nostro caso la squadra si era ribellata all’allenatore, gli si era proprio messa contro. Con tutto il rispetto non era un allenatore, ma un preparatore atletico. Noi non capivamo proprio quello che voleva da noi. Ma Herrera insisteva: ‘‘Per vincere basta che capiate il 20 per cento di quello che dico’’. Il problema era arrivare a quel 20, io non ci riuscivo per esempio. Benitez? Non credo sia successa la stessa cosa, ma quello che succede nello spogliatoio lo sanno solo i giocatori. Io penso che a Benitez mancassero soprattutto 5-6 giocatori importanti che adesso sono rientrati" Maicon sembra un altro ora: "Credo che Maicon abbia più che altro patito le sirene di Madrid, e poi sia entrato un po’ in crisi. Ma prendiamo Milito per esempio: ha disputato un girone d’andata frenato dai problemi fisici, ora invece sta tornando quello dell’anno scorso. Così può essere decisivo per Leonardo. Io parlo da tifoso e anche da dipendente, visto che continuo a fare l’osservatore per l’Inter. Non è che voglio trovare giustificazioni a tutti i costi, ma penso che dopo tutto quello che l’Inter ha vinto l’anno scorso una flessione fosse inevitabile. Un’altra cosa: io ho giocato due Mondiali e posso garantire che nella stagione prima tutti s’impegnano di più. E poi c’è un calo"
E sulla possibile rimonta nerazzurra: "Partiamo con il dire che l’Inter deve vincere nel recupero contro il Cesena e almeno pareggiare in quello con la Fiorentina. Il minimo. Insomma l’Inter deve arrivare al derby del 3 aprile con 2 punti di ritardo sul Milan. Se sono meno, meglio. Leonardo l'uomo della svolta? È giovane, brillante, dice le cose bene e mi pare piaccia a tutti, quindi perché no? Mourinho? Dovrebbe pensare di più al suo Real visto come ha giocato domenica, pareggiando con l’ultima in classifica. Il portoghese è un uomo molto sveglio, tiene i contatti, nella vita non si sa mai... Comunque alcuni credono che sia ancora Mourinho a fare la formazione all’Inter, ma io non penso proprio sia così: sono soltanto telefonate in amicizia tra due che si stimano. E il tecnico brasiliano è ben in grado di fare da solo" ha concluso Boninsegna.
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