Nella puntata di oggi d Click, programma di InterChannel, condotto da Nagaja Beccalossi, è Esteban Cambiasso a commentare le immagini della sua vita. Vi riportiamo le sue parole:
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Cambiasso: “Io e Javier siamo come due fratelli. Moratti e Facchetti…”
Nella puntata di oggi d Click, programma di InterChannel, condotto da Nagaja Beccalossi, è Esteban Cambiasso a commentare le immagini della sua vita. Vi riportiamo le sue parole: PASSATO – “L’Indipendiente è stato un...
PASSATO - "L'Indipendiente è stato un passaggio molto importante nella mia carriera, è stata la prima squadra di serie A in Argentina ho trovato la fiducia di un allenatore che mi ha voluto. Ho fatto tre anni magnifici in prestito, per me sono i due posti in cui mi sono sentito a mio agio. Nel mio Paese ho giocato fino a 15 anni, poi mi ha preso il Real giocavo in seconda squadra e in Serie B".
IL VIZIO DEL GOL - "Ho segnato nel campo del Boca contro il River, sono stati sei mesi in cui ho vinto il mio primo titolo. E io ho segnato in casa del River, un derby. Era l'anno in cui facevo il trequartista, avevo licenza di attaccare, lo faccio ancora anche adesso. Ho iniziato come difensore centrale, non so qual è il ruolo che mi piace di più, a me piace giocare".
UNDER 20 - "Anche lì ho avuto un allenatore che si è fidato di me. Mi ha detto che se ero pronto mi metteva in campo e io ho segnato in finale con l'Uruguay, vincere è stato il massimo. Quanto alla Nazionale maggiore ho bellissimi ricordi, il fatto di esordire non è fcile tanti campioni non ci sono mai riusciti, io ho anche segnato, ho provato tante emozioni. Poi purtroppo è mancato vincere qualcosa con la Nazionale maggiore".
REAL MADRID - "C'erano con me Zidane, Beckam, Ronaldo, Figo. Giocare nel Real, con quello che vuol dire a livello mondiale, e giocare con giocatori che sono persone di grande umiltà, è una soddisfazione. C'è voglia di allenarsi tutti i giorni, ho imparato che hanno una fame sempre e comunque anche se hanno vinto tutto, questo me l'hanno insegnato. E poi io arrivavo dal niente e loro mi ascoltavano, potevano invece mandarmi a quel paese. Vivere Madrid è una grande sensazione, per me arrivare al Bernabeu con l'Inter non è stata una vendetta, è un po' la mia città. Come Milano".
PICCOLI GIOCATORI - "Insegnare ai ragazzi più piccoli è una passione, è una realtà di duecento bambini, è una possibilità bella per tanti bambini, quando posso vado a seguirli. Per me è una passione, vedere i bambini giocare è importantissimo. Come gli spiego il calcio? Gli si insegn uno sport di gruppo, dove tutti hanno un ruolo e sono importanti".
JAVIER - "Un fratello trovato per la vita. Non siamo nati dalla stessa pancia, ma è più di un'amicizia, siamo unitissimi. Abbiamo condiviso momenti difficili nel privato, abbiamo vissuto anche momenti belli e per me è più di un amico. L'immagine che avevo di Javier, non è quella che ho adesso che ce l'ho accanto soprattutto nella vita privata: mi ha sorpreso perché vive sempre con il sorriso. Lui è un professionista assoluto e questo lo sapevo già".
MIO FRATELLO - "Fa il portiere Nicolas, noi siamo molto legati, ci sentiamo tantissimo. Lui mi ha insegnato questo mestiere, da lui ho imparato tutto quello che so sul calcio, soprattutto i sacrifici fatti da piccolo. Lui è in Argentina, gioca nella squadra del nostro quartiere che in tre anni dalla C è arrivato in A. E lui adesso è il capitano, hanno vinto lo spareggio per andare in Serie A nel 2010".
MORATTI - "E' una persona squisita, difficile trovare una persona così nel calcio, per la sua umiltà per come si approccia ai suoi giocatori".
MADRID 2010 - "E' una sera speciale per quello che significa l'Inter per me e per quello che vale. E' il legame con la mia società ed è il legame con la famiglia Facchetti e allora era stato Luca a darmi la maglia del suo papà".
ASADO - "Cerco sempre di dare una mano ai miei colleghi, ma è Walter che si occupa sempre di tutto. Diego e Javier servono. L'asado è un nostro momento. Un aggettivo per descrivermi? Sono preciso, per non dire un'altra parola, ma serve la precisione, anche in mezzo al casino dell'Asado".
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