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Cambiasso: “Mai un’italiana che non sia l’Inter. No rivincite, sono milanese!”

Impossibile non presentarlo come eroe del triplete, Esteban Cambiasso ha vissuto all’Inter una delle annate più gloriose dell’intera storia nerazzurra, regalando ai tifosi interisti grandissime soddisfazioni. Il centrocampista...

Alessandro De Felice

Impossibile non presentarlo come eroe del triplete, Esteban Cambiasso ha vissuto all'Inter una delle annate più gloriose dell'intera storia nerazzurra, regalando ai tifosi interisti grandissime soddisfazioni. Il centrocampista argentino, attualmente in cerca di una squadra, si è raccontato ai microfoni di TuttoSport, spiegando anche le motivazioni della scelta Leicester:SCELTA LEICESTER - "Quando ho preso questa decisione mi credavate pazzo, ma ad un certo punto anche Guardiola ha deciso di giocare nel Brescia. La verità è che dietro scelte che sembrano irrazionali, ci sono motivazioni che non lo sono affatto. Andando in Premier ho realizzato il mio sogno professionale, quello di giocare nei tre campionati più importanti del mondo. La cultura inglese è diversa rispetto a quella italiana, lì i tifosi vivono la gara come una goduria, vanno allo stadio per assistere ad uno spettacolo, mentre in Italia il tifoso vive la sfida come una sofferenza ed è per questo che non potranno mai esistere allenatori alla Ferguson, perché se sbagli una stagione non ti perdonano. Mourinho? L'ho incontrato nel girone di ritorno, ci siamo visti nel tunnel e ci siamo augurati il meglio, fortunatamente è finita bene per entrambi". NESSUNA RIVINCITA - Per Esteban Cambiasso, l'Inter e Milano rimangono sempre parte centrale della propria carriera e molto probabilmente anche della propria vita. L'ex centrocampista nerazzurro spiega come l'esperienza inglese non sia stata una rivincita per lui: "Sono stato protagonista di una delle stagioni più gloriose di uno dei club più importanti al mondo. Non avevo bisogno di una rivincita. Mi hanno cercato anche diverse squadre italiane, ma io ho subito messo in chiaro che non avrei mai voluto giocare in un'altra squadra del Campionato italiano. Ho fatto una scelta e non l'avrebbe cambiata né la grandezza della squadra in questione, né il suo alenatore, né gli obiettivi che mi venivano prospettati.  L'Inter nelle mani di un proprietario straniero? Piuttosto mi fa effetto il fatto che Inter e Milan siano fuori dalle competizioni europee proprio quando noi abbiamo la possibilità di ospitare la finale di Champions e dico noi perché mi sento milanese".