L'Inter si ritrova ancora una volta a doversi giocare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League negli ultimi 90 minuti del girone a San Siro. E anche stavolta il passaggio del turno è legato a un risultato favorevole nell'altra partita del girone. Un film già vista nelle ultime due stagioni, con i nerazzurri che ora sperano in un epilogo diverso. In entrambi i casi fu il risultato a San Siro a condannare l'Inter e non quello dell'altra gara.
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Champions in extremis: dai 2 precedenti a Sneijder, Inter e Conte tremano. TS: “Lezione chiara”
Tuttosport torna sulle ultime due edizioni della Champions e su una qualificazione da giocare ancora una volta negli ultimi 90'
Due anni fa, con Spalletti in panchina, l'Inter non va oltre il pari a San Siro contro il PSV Eindhoven, già eliminati. E a nulla servì il pari tra del Tottenham al Camp Nou contro un Barcellona già sicuro del primo posto. L'anno scorso, invece, serviva una vittoria contro i catalani per essere sicuri della qualificazione, oppure ottenere lo stesso risultato del Borussia Dortmund contro lo Slavia Praga alla luce degli scontri diretti favorevoli. E se i gialloneri fanno il loro dovere, l'Inter perde in casa contro il Barcellona: passa il Dortmund, proprio come il Barcellona l'anno prima.
Quest'anno bisogna aggiungere che la situazione si fa ancor più intricata poiché tutte le squadre sono ancora in corsa per la qualificazione, Shakhtar Donetsk - avversaria dei nerazzurri a San Siro - compreso. L'Inter dovrà vincere sperando che Real Madrid e Borussia Dortmund non pareggino.
E ad Antonio Conte non mancano le motivazioni: oltre a quella della passata stagione, il tecnico dell'Inter fu eliminato all'ultimo turno anche quando era alla guida della Juventus nella stagione 2013/2014, con la sconfitta firmata dall'ex nerazzurro Sneijder a qualificare il Galatasaray. "La lezione è chiara - scrive Tuttosport -: meglio far finta che non esista un'altra partita e concentrarsi solo su quello che accade a San Siro".
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