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Italia, Chiellini e Bonucci non danno più garanzie: Bastoni e Mancini scalpitano

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I due centrali della Juventus sono le prime scelte del ct, ma il nerazzurro e il giallorosso reclamano spazio

Fabio Alampi

La Nazionale di Roberto Mancini ha cominciato con il piede giusto il cammino verso il Mondiale 2022: l'Italia ha battuto 2-0 l'Irlando del Nord, conquistando i primi tre punti nel girone di qualificazione. Nonostante la vittoria, non ha convinto la scelta del ct di puntare ancora una volta su Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci come difensori centrali: i due juventini non stanno attraversando la fase migliore della loro carriera, e sono in molti a chiedere che venga dato a spazio a qualcun altro, in primis Bastoni.

Così scrive Libero: "Forse per la prima volta da quando il ct è Mancini, i 60 milioni di "colleghi" italiani sono insorti: sarebbe secondo i più illogica la scelta di schierare tra gli undici titolari la coppia difensiva della Juventus. Primo perché i due non sono più continui nel club, secondo perché anche quando giocano, non lo fanno ai livelli di un tempo".

"Il problema non è l'età in senso assoluto perché i 36 e 33 anni di Chiellini e Bonucci sono tanti, sì, ma non troppi, ma è ciò che essa rappresenta nell'Italia. I due capitani rischiano di diventare il manifesto di un passato polveroso che Mancini ha cancellato dalla memoria senza esitazioni. Rappresentano la generazione che ha fallito i due precedenti cicli, collezionando delusioni mondiali, al netto dell'eccezione ad Euro 2016 con Conte".

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Il nuovo che avanza

"Le prestazioni di Chiellini e Bonucci sono sotto i riflettori. Ha senso convocarli e schierarli perché garantiscono leadership in una squadra altrimenti inesperta ai massimi livelli, ha meno senso dar loro fiducia cieca se si osservano le prestazioni in relazionea quelle degli eredi che, in questo momento, visto anche il leggero calo di Acerbi con la Lazio, dovrebbero essere Bastoni e Mancini. Questi ultimi sono titolari nell'Inter e nella Roma, mancino e destro, di anni 21 e 24, abili a impostare e ad aggredire alto, come il ct desidera. L'unica incongruenza è l'abitudine a giocare nella difesa a tre anziché a quattro, ma Chiellini e Bonucci insegnano che è possibile abituarsi a entrambi i moduli".

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