Momento particolarmente difficile in casa Inter dopo la terza sconfitta in sole sette partite di campionato. La squadra nerazzurra cade ancora subendo tre gol e dando la sensazione di essere impotente davanti alla forza e alla determinazione dell'avversario. Scrive il Corriere della Sera: "Lazio, Milan, Bayern, Udinese: quattro sconfitte in 9 partite, 13 gol subiti, 15 segnati. I numeri dicono che la crisi dell'Inter è già profonda, ma sono comunque asettici: sono le facce, gli atteggiamenti, le gambe che girano e non girano, il senso generale di scollamento (Bastoni che prende a calci la poltroncina dopo la sostituzione) a preoccupare e ad allungare ombre lunghe sul futuro di Simone Inzaghi.
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Corsera – Inter, crisi profonda: c’è senso di scollamento. E c’è un problema su tutti
Il problema non è solo l'allenatore, perché le prestazioni dei singoli alla Dacia Arena sono state inquietanti, Brozovic in testa: ma il problema principale sembra la leadership del tecnico, la sua credibilità agli occhi della squadra. Che sia un tarlo dovuto allo scudetto perduto o qualcosa di più recente poco importa, perché già dopo la doppia sconfitta Milan-Bayern la società ha fatto qualcosa di insolito, a testimonianza della gravità della situazione: ha parlato cioè alla squadra assieme all'allenatore, entrando nel suo territorio per difenderlo, legittimarlo, rinforzarlo. Ma se appena l'asticella si alza, l'Inter è questa, allora la posizione del tecnico è debole. E qualcosa bisogna fare.
Prima di cambiare allenatore, forse bisogna capire se Inzaghi ha intenzione di cambiare qualcosa, perché dalla prima giornata di campionato Brozovic non gioca (a essere generosi) più di mezzora sui suoi standard e anche per questo l'Inter si allunga, portando pochi palloni in attacco e soffrendo in fase difensiva.
Non è chiaro se l'assenza di Perisic basta a capire questa involuzione, né se il ritorno di Lukaku in attacco può migliorare le cose, perché anche con il belga nelle prime esibizioni (vedi Lazio) c'era qualcosa che non andava. Quello che è chiaro, vedendo l'Udinese che ha reinventato Pereyra sulla fascia, con Deulofeu libero di stupire, quattro mezzali che si alternano, un altro calcio - con lo stesso modulo - è possibile. Chissà se è possibile anche un'altra Inter", si legge.
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