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Coutinho, addio all’Inter dopo 3 anni da ‘osservato’. Tutto nacque nella notte di Bale…

Sulla colonne del Telegraph, qualche giorno fa, è stata proposta un'analisi dettagliata del fenomeno Coutinho. Ecco come è nato il suo addio all'Inter

Dario Di Noi

Nel corso di un lungo approfondimento legato alla figura di Philippe Coutinho, il quotidiano inglese 'Telegraph' ha ripercorso alcune fasi della trattativa che lo ha portato lontano dall’Inter.

I nerazzurri lo hanno scovato nel Vasco da Gama all’età di 16 anni, prenotando il suo sbarco in Europa non appena compiuta la maggiore età. Il giovane Cou ha raggiunto Milano nel 2010, unendosi così alla squadra neo campione di tutto. L’attuale tecnico, Rafa Benitez, lo definì il giocatore del futuro, ma la sua permanenza sulla panchina del club terminò molto presto, dopo soli 3 mesi. Nell’ottobre 2010, nella notte in cui l’Inter affrontò a San Siro il Tottenham battendolo per 4-3, a mettersi in luce fu uno straordinario Gareth Bale, autore di una tripletta. Pure Coutinho, tuttavia, fece un’ottima impressione, in almeno due dei quattro gol messi a segno dall’Inter.

Michael Edwards, attuale direttore sportivo del Liverpool, al tempo era il capo degli osservatori degli Spurs. Barry Hunter, ora capo scout dei Reds, stava guardando il Manchester City. I compiti pre gara di Edwards erano quelli di studiare e valutare la minaccia di Samuel Eto’o e Wesley Sneijder, ma in campo Coutinho si è distinto. Nonostante un incoraggiante inizio, fino al 2013 non sono stati registrati grossi progressi nel giovane brasiliano, sicuramente non supportato dai sei cambi di allenatore in tre anni. Chi ha creduto in lui è stato Mauricio Pochettino, che lo ha voluto all’Espanyol (in prestito) e ha poi cercato di portarlo con sé al Southampton. Nel frattempo, Edwards e Hunter sono diventati parte integrante dello staff di un nuovo club, il Liverpool.

Appena arrivati, hanno iniziato a considerare l’idea di un’offerta al Partizan Belgrado per Lazar Markovic, che tuttavia avrebbe poi firmato per il Benfica. Valutarono anche l’acquisto di Tom Ince, presentando al Blackpool - nel dicembre 2012 - un’offerta da 5 milioni di sterline. Eppure il presidente Karl Oyston non ha risposto al telefono per settimane. A metà gennaio, Dave Fallows, un altro scout appena arruolato dal Liverpool che aveva visto brillare Coutinho in un match contro la Fiorentina, fu informato della situazione finanziaria dell’Inter: in quel momento, il giovane Coutinho era disponibile sul mercato. Fallows ne rimase scioccato.

Nella trattativa fu fondamentale l’intromissione dello scout sudamericano dei Reds, Fernando Troiani. Fu lui a scatenare le negoziazioni con gli agenti di Coutinho, che indicò il Liverpool come meta preferita. Il manager Brendan Rodgers abbracciò l’idea con entusiasmo e Ian Ayre (ad del club) raggiunse l’accordo sulla base di 10 milioni di euro. Alla fine, Edwards e Hunter completarono con successo le pratiche sul permesso di lavoro, accogliendo il giocatore ad Anfield dopo oltre tre anni di osservazione.

(Fonte: Telegraph)