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Sole 24 Ore: “DAZN, addio alla doppia utenza per un abbonamento. Annuncio in arrivo”

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In pieno campionato arriva questa novità con la quale le centinaia di migliaia di aficionados abbonati a Dazn dovranno fare i conti

Marco Astori

E' in arrivo una svolta clamorosa e inaspettata in merito alla fruizione delle partite di Serie A su DAZN. Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, presto bisognerà dire addio alle due utenze collegate allo stesso abbonamento. Ecco quanto riporta il quotidiano: "Si chiama concurrency. Praticamente le due utenze collegate a un medesimo abbonamento e in grado di vedere contemporaneamente lo stesso contenuto, su Dazn. Ebbene, questa possibilità si avvia a finire in soffitta. In pieno campionato arriva questa novità con la quale le centinaia di migliaia di aficionados abbonati a Dazn dovranno fare i conti. A quanto risulta infatti al Sole 24 Ore, la piattaforma guidata in Italia da Veronica Diquattro sta per mettere fine alla possibilità di concedere a due utenze collegate allo stesso abbonamento di accedere ai contenuti contemporaneamente da due device che si trovano a distanza l'uno dall'altro.

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Quest'ultima è una precisazione importante, perché se ci si trova nella stessa casa o ufficio o in generale collegati alla stessa rete fissa si potrà fare. Nella fattispecie però, per dare solo un esempio, un singolo abbonamento non permetterà più di vedere contemporaneamente a Bologna e a Milano una delle sette partite in esclusiva (o delle tre in co-esclusiva insieme con Sky) della Serie A in pancia a Dazn in partnership con Timvision per il 2021-24. Contattata dal Sole 24 Ore, Dazn replica con un «no comment».

La motivazione

Il "due al posto di uno" è però in procinto di lasciare la scena. E sarebbero infatti in partenza le comunicazioni agli abbonati che devono essere informati per avere la possibilità di esercitare il recesso, entro 30 giorni. In questo modo, l'avvio delle comunicazioni in questi giorni porterà dunque la novità a regime a partire da metà dicembre. Del resto la concurrency - utilizzata anche da Netflix, come Disney+ o Spotify oltre a Dazn - ha dato vita sulla rete anche a piattaforme di distribuzione che si pongono come esempi di sharing economy (che guadagnano con le commissioni) per consentire di condividere con utenti interessati il proprio abbonamento sfruttando la modalità dell'abbonamento "in famiglia"", si legge.

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