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Destro: “Tornerei all’Inter perché è una big non per rivincita. Idolo Ibra e Gasp…”

Mattia Destro, uno dei bomber del momento, a La Tribù del Calcio, in onda su Premium Calcio si è raccontato a 360°. L’ex nerazzurro, ha riaperto la scatola dei ricordi, confessato segreti e auspicato sogni. Ecco quanto raccolto da...

Francesco Parrone

Mattia Destro, uno dei bomber del momento, a La Tribù del Calcio, in onda su Premium Calcio si è raccontato a 360°. L'ex nerazzurro, ha riaperto la scatola dei ricordi, confessato segreti e auspicato sogni. Ecco quanto raccolto da FcInter1908.it:"Il mio idolo da piccolino era Ibra, mi piaceva tantissimo anche perchè è fortissimo e fisicamente è un mostro. Mi piaceva prima e mi piace anche adesso, molto..."

Figlio d'arte e una passione per il calcio, con una montagna di ambizioni come è giusto che sia a 21 anni, Mattia Destro è un giovane di grandi prospettiva in grado di fare sia la prima che la seconda punta: "Mi son messo subito in avanti, anche perchè da piccolo con gli amici volevo far goal e quindi ho iniziato da questo ruolo. All'età di 11 anni sono stato preso dall'Ascoli e da lì ho iniziato il percorso da professionista. Mi sono avvicinato al campionato Giovanissimi Nazionali,e poi dopo due anni mi prese l'Inter".

Un cammino, quello di Mattia, che diventa più semplice grazie a un padre, Flavio, grande conoscitore di questo mondo, dato un passato in Serie A con l'Ascoli: "Lui conoscendo questo mondo, mi ha saputo indirizzare sulla strada giusta e mi ha saputo dare i consigli importanti. Quando sei ragazzo penso sia facilissimo perdersi. Tramite questi consigli una persona riesce a capire le cose positive e le cose negative, e su cosa bisogna migliorare. Lui quindi ha avuto un'influenza importante, il consiglio più importante che mi ha dato è quello di non mollare mai e di non sentirsi mai appagato..."

E' l' Inter il primo importante capitolo della sua carriera, ed è lì che Mattia iniza a vincere: prima uno scudetto con i Giovanissimi, l'altro con gli Allievi e infine un Torneo di Viareggio con la Primavera. "In quell'anno lì son stato fortunato, perchè l'annata '91, è stata un'annata importante dove sono usciti giocatori forti. In squadra con me c'erano Obi, Santon,Caldirola, c'erano vari giocatori molto forti che sono riusciti a proseguire questo percorso. Quegli scudetti sono stati tutti molto significativi e molto importanti, il primo perchè è stato il mio primo campionato vinto, il secondo perchè nessuno pensava riuscissivo a vincere e confermarci, mentre il terzo che è il Viareggio, è sempre un torneo particolare dove vince la squadra che è più in forma, non la più forte. Nonostante i vari infortuni siamo riusciti a farlo..."

Le scelte della società nerazzurra, però, vanno in una direzione diversa e l'avventura con l' Inter finisce: "Andando dai Giovanissimi Nazionali, e poi aver fatto tutto quel percoso, uno pensa di debuttare in prima squadra. Però giustamente ci sono alcuni che sono pronti subito, mentre altri non lo vengono ritenuti quindi, vanno a fare esperienze in altre squadra. Questo penso sia una cosa normale, io questa rivalsa nei confronti dell'Inter non ce l'ho. Ci ritornerei volentieri perchè penso sia una grandissima squadra e lo farei solo per questo, non è per  la voglia di rivincita che io ho nei loro confronti..."

Arrivato a Genova, sponda rossoblù, il club di Preziosi gli permette di debuttare in Serie A con addirittura un goal segnato al Chievo: "Il mio debutto è stata una giornata bellissima, perchè subito dopo sei minuti riuscire a far goal e poi andare sotto la curva è una cosa spettacolare. Loro hanno una tifoseria, che veramente penso sia una delle poche che tiene tanto alla città, è una cosa stupenda. C'è stata questa discesa di Palacio, che successivamente ha messo questa palla in mezzo per me. Io son riuscito a stare in  mezzo ai due centrali, a scattare in profondità e poi davanti al portiere avevo già tutta l'immagine dei tifosi pronti ad esultare. E' stato tutto molto bello..."

In rossoblù tutti lo aiutano a migliorare, soprattutto Toni e Gasperini: "Toni appena è arrivato l'ho conosciuto e non pensavo fosse quel tipo di ragazzo lì, pensavo fosse un giocatore con la puzza sotto il naso. Invece è stato uno dei tanti che mi ha fatto inserire nel gruppo, mi ha fatto sentire a mio agio, e quindi per questo l'ho ringraziato e lo ringrazio ancora tanto.."

Su Gasperini: "Per quanto riguarda la mia esperienza al Genoa, con lui mi son trovato molto bene. E' un allenatore che stimola tanto,e dà tanta fiducia ai giovani. Quando un giovane sente questa fiducia, e sente la tranquillità del gruppo penso sia importante, penso anche che questo serva per farlo crescere con serenità...".

Da Genova si arriva a Siena. In bianconero Mattia incontra un ambiente tranquillo e sereno, grazia anche a mister Sannino: "Qui ho imparato molte cose, soprattutto a soffrire nei momenti in cui c'è bisogna di soffrire, e gioiere quando è il momento di gioire. Sto avendo anche l'opportunità di giocare, per merito mio e perchè il mister mi sta dando fiducia. Quindi la stima c'è..."

Nazionale Under-21 in comproprietà tra Siena e Genoa, Destro è gia nel mirino delle grandi squadre: "Quando uno arriva ad ottenere un traguardo importante, deve sempre essere spinto a migliorarsi. Arrivare in una grande squadra non vuol dire avere fatto tutto e smettere di giocare, anzi. Questo dovrebbe essere uno stimolo in più a far bene ed a crescere. Sul fatto dei grandi club attualmente non ci penso, perchè l'obiettivo primario è salvarsi, e tutta la mia concentrazione è rivolta al Siena. Tra 10 anni sarei contento di non dover rimpiangere quello che ho fatto in precendenza, il mio obiettivo è quello di arrivare a 31 anni e dire ' guarda, non posso criticare nulla, ho dato tutto, ho fatto tutto e non devo avere rimpianti...".