Era inevitabile. Ci saremmo arrivati prima o poi, ma si sa si tratta dell'Inter quindi meglio arrivarci prima. Ieri ControCampo ha mandato in onda le conferenze stampa in cui Mourinho parlava di Ranieri con toni più dispreggiativi che simpatici. E oggi la Gazzetta dello Sport sul suo sito recupera tutte le frasi degli scontri con l'allenatore italiano. Era l'epoca bianconera di Ranieri, era l'epoca del duello Inter-Roma, teneva banco in campionato ed ora viene rispolverato per ricordare, altrimenti perché, che l'attuale tecnico nerazzurro si è appena seduto sulla panchina del nemico. Ecco tutte le volte che i due hanno 'bisticciato' a distanza:
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E pure la Gazzetta rispolvera il Mou vs Ranieri
Era inevitabile. Ci saremmo arrivati prima o poi, ma si sa si tratta dell’Inter quindi meglio arrivarci prima. Ieri ControCampo ha mandato in onda le conferenze stampa in cui Mourinho parlava di Ranieri con toni più dispreggiativi che...
RANIERI (JUVE) 2008 - "Io non sono come Mourinho: non ho bisogno di vincere per essere sicuro di quello che faccio".
MOU (INTER) 2008 - "Ranieri a quasi 70 anni ha vinto una Supercoppa e un'altra piccola coppa. Dovrebbe cambiare mentalità".
RANIERI (JUVE) 2008 - "È dura presentarsi in pubblico nel dopo partita, ma è un segno di rispetto verso i tifosi".
MOU (INTER) 2008 - "Rispetto? Ranieri dopo 5 anni in Inghilterra aveva problemi con good morning e good afternoon.
RANIERI (ROMA) 2010 - "È molto facile passare da Abramovich a Moratti, lui non si è mai trovato in situazioni come le nostre. Mourinho fenomeno? Siete voi che lo fate diventare così, per me è un buon allenatore. E mi fermo qua".
MOU (INTER) 2010 - "Non credo di essere un fenomeno, ma non è colpa mia se quando sono arrivato al Chelsea e ho chiesto perché stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere".
MOU (INTER) 2010 - "Se prima di una partita metto la squadra a guardare il Gladiatore i miei si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato".
Insomma se ne sono dette di tutti i colori e questo lo sapevamo già, ma ora uno è a Madrid l'altro è a Milano. Si spera che le distanze bastino a non far nascere altre inutili scintille. Gli interisti potrebbero sentirsi divisi, ma non possono: il passato non si rinnega e il presente si vive. E basta.
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