FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

primo piano

Emre: “Cuper e Mancini mi diedero fiducia. Conte? Fenomeno. Quando firmai per l’Inter…”

Getty Images

Il centrocampista turco ricorda i suoi trascorsi in nerazzurro

Fabio Alampi

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il centrocampista turco Emre Belozoglu ha ricordato la sua esperienza con la maglia dell'Inter: "Conservo dei ricordi splendidi: quando è capitato di tornare a Milano i tifosi mi hanno sempre trattato in modo speciale. Mi vogliono bene e io ne voglio a loro: poi, sa, come carattere i turchi e gli italiani siamo simili".

Onestamente, avreste potuto vincere di più?

"Ai tempi la Serie A era il campionato più famoso e difficile al mondo: l'Inter aveva elementi fenomenali, idem Juventus, Milan e Roma. Abbiamo fatto il massimo, anche se non sappiamo come sarebbero andate le cose se non fosse scoppiato il caos-Calciopoli".

Lazio-Inter 3-3, 7 dicembre 2002: quella sera dimostrò che esisteva pure il piede destro.

"Ogni tanto rivedo quella doppietta su Internet. Beh, dai: non male… Fu un anno, a livello personale, straordinario. E poi segnare indossando certi colori è veramente un'emozione".

Cuper credette ciecamente in lei.

"Mi diede fiducia, dicendomi chiaramente che non mi avrebbe mai tolto e che sarei stato un titolare inamovibile in quella stagione. Era una persona schietta, positivamente dura, sincera: con lui andò alla grande".

Idem con Mancini.

"Allenatore top, un vincente. Il suo segreto era l'età: era molto "vicino" a noi calciatori, si faceva capire al volo".

Ci svela l'aneddoto con Moratti?

"Si riferisce al regalo quando acquistò me e Okan? Nel giorno della firma portammo il classico caffè turco. Rimase sorpreso, disse: "È raro che un giocatore mi porti qualcosa, solitamente è il contrario". Fu divertente, parliamo di un uomo straordinario, un buono. Sa come lo definirei in una sola parola? Un padre".

Segue l'Inter di oggi?

"Certo. E avendo quasi 40 anni lo faccio con un occhio, come dire, attento: mi piace tantissimo Conte. Un fenomeno della panchina, in grado di cambiare modulo e uomini come se nulla fosse, senza stravolgere certi principi. La squadra rispecchia alla perfezione le sue idee".

La Juventus, però, resta un passo avanti.

"Per un motivo: ha Cristiano. Il migliore insieme a Messi".

tutte le notizie di