L'avventura a Bari di Sebastiano Esposito è iniziata come meglio non avrebbe potuto: l'attaccante di proprietà dell'Inter, dopo una deludente prima metà di stagione con l'Anderlecht, a gennaio è sbarcato in Puglia con la formula del prestito, e nelle prime 2 partite ha già segnato 2 gol. Il classe 2002 si è presentato in conferenza stampa ai suoi nuovi tifosi: "Sono un giocatore che si ambienta presto nelle piazze in cui gioca, dove sono andato sono partito con il botto, spero di proseguire su questa strada. Non so precisamente cosa mi è mancato, di certo qualcosa perché altrimenti dall'Inter non sarei andato via in prestito o mi avrebbero venduto. Sono qui per dare del mio meglio, spero di riuscirci e di fare bene, di infiammare una piazza che è importante, ha una bella storia e ha tifosi spettacolari. L'unica cosa che posso garantirvi che ho fame e una voglia pazza di fare bene.
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Esposito: “Su di me etichetta non vera. Ecco perchè ho scelto Bari. L’Inter…”
La trattativa? Sono stato infortunato da metà novembre e ho vissuto il periodo di recupero per un mese a Brescia. Il giovedì prima di firmare sono venuto qui in ufficio con il direttore sportivo Polito, lui mi ha parlato chiaramente, è stato molto diretto. Penso che abbia visto i miei occhi, la voglia di far bene e alle sue parole ho risposto con gli occhi. Così è decollato tutto, sono felice di essere qui".
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"Non ci sono state tutte le trattative di cui ho letto, penso a fare bene qui perchè so che in quetso mondo va tutto molto velocemente. Per il futuro è ancora presto. Voglio vivere al massimo questi mesi e fare bene, poi si vedrà. Ci penseranno l'Inter, il Bari e il mio procuratore. Ho scelto Bari perché è una piazza importante. Ci tengo a fare bene, per dire che qualcuno probabilmente si è sbagliato su di me. Il ruolo? preferisco giocare, poi sceglie il mister. Il direttore mi ha dato delle certezze sul piano morale, l'allenatore anche: per me sono l'ideale. Se ho sentito Conte? Ho voluto chiedere il meno possibile alle persone come si sono trovate qui. Se avessi parlato con Antonio Conte mi avrebbe detto al mille per mille di venire qua. Ognuno ha un ricordo della sua esperienza".
"All'estero si guarda di meno la carta d'identità che in Italia. All'Anderlecht ero in squadra con dei 2005 e dei 2006, cosa che in Italia accade raramente. L'ambizione di andare in Nazionale maggiore è di tutti, è un sogno che ha qualsiasi calciatore. Il sogno ora è prima riconquistare l'Under 21 e andare all'Europeo a giugno. Cosa ho in testa? Quando leggo degli articoli sul mio carattere, e ne sono usciti parecchi, credo che alcuni giornalisti si divertano a parlare di questa cosa. A me sinceramente dà un po' fastidio: sono un ragazzo giovane, forse ho sbagliato qualcosa nel mio percorso, ma alcune cose sono state completamente inventate. Di sicuro non sono un genio, però penso di avere una forte personalità e forse questo in passato ha dato fastidio a qualcuno. Mi hanno creato un'etichetta non vera e sono a Bari anche per toglierla".
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