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FCIN1908 – Mancio ha un dubbio, è l’ora di Shaq? Premio per Kovacic, chi non si tocca è…

Maggio è ormai alle porte, il campionato sempre più vicino al rush finale e, a questo punto, le ultime curve del lunghissimo tracciato sono alle soglie. Presto il traguardo sarà visibile ad occhio nudo, ma per fare in modo che l’Inter...

Dario Di Noi

Maggio è ormai alle porte, il campionato sempre più vicino al rush finale e, a questo punto, le ultime curve del lunghissimo tracciato sono alle soglie. Presto il traguardo sarà visibile ad occhio nudo, ma per fare in modo che l'Inter resti competitiva (per le zone che contano) fino all'ultimo giro sarà necessario non sbagliare più, a partire da Udine.

La sfida all'ex Strama rappresenta un passo fondamentale per la rincorsa nerazzurra ad un'Europa improvvisamente vicina. Solamente tre giorni fa, sarebbe stato impensabile credere di poter rientrare in gara, ma la vittoria sulla Roma ha dato certezze e continuità alla crescita della squadra, spronata in ottica EL dagli stop di Fiorentina e Sampdoria. Ora il traguardo minimo stagionale dista solamente 4 punti, 5 se si parla del quinto posto. Raggiungerlo sarebbe un'impresa, davvero un'impresa, ma provarci non è reato. E tutto, proprio tutto, passerà dai risultati di questa settimana.

Mancini lo sa, le prossime saranno due gare totalmente decisive per la prima stagione del Mancio-bis. Dopo Udinese e Chievo, lunedì si potranno fare i conti. Intanto la testa è al Friuli: in soli due giorni, il tecnico ha studiato la formazione migliore per affrontare la trasferta friulana. Dopo aver sostenuto l’ultimo allenamento ad Appiano, l’Inter ha raggiunto Udine in pullman.

Mancini in testa ha già ben chiara buona parte dell'undici titolare. Senza Ranocchia e Juan Jesus, l’idea è quella di schierare l’inedita coppia Vidic-Felipe a protezione di Handanovic. L’alternativa sarebbe solamente quella di arretrare Gary Medel, ma ad ora il brasiliano ex Parma pare in vantaggio. Sulle fasce, confermato Danilo D’Ambrosio sull'out di destra. A sinistra, toccherà a Santon - e non a Nagatomo - riprendersi il suo posto in squadra.

A centrocampo le certezze sono rappresentate da Medel e Guarin. Il cileno, assente con la Roma per squalifica, tornerà in cabina di regia al posto di Gnoukouri: il giovane Assane, per questa volta, dovrebbe sedere in panchina. L’unica possibilità di trovare spazio dal 1’ minuto l’avrebbe in caso di dirottamento in difesa di Medel. A quel punto, l’unico adatto a sostituire il cileno al centro del campo sarebbe proprio il baby-ivoriano. Per l’ultimo posto disponibile sulla linea dei tre centrocampisti, invece, il favorito è Mateo Kovacic. I 20 minuti di sabato scorso hanno entusiasmato il Mancio, che potrebbe ridare fiducia al suo numero 10, al posto di uno spento Brozovic, al momento piuttosto in calo.

Capitolo attacco: chi non si tocca è sempre Hernanes, ormai inamovibile per queste ultime gare stagionali, lui come Maurito Icardi. La novità è un'altra, e cioè che l’ora di Xherdan Shaqiri potrebbe essere arrivata: non da trequartista, ma da seconda punta al posto di Palacio. Questo il ballottaggio che più riecheggia nella testa di Roberto Mancini: il Trenza potrebbe riposare al posto di uno scalpitante Shaq. Un dubbio che il mister scioglierà solo nella giornata di domani.

Ultima postilla: a gara in corso, potrebbe ritrovare minutaggio anche George Puscas. Se le cose dovessero mettersi al meglio, l’idea di far rifiatare Icardi non dispiacerebbe al Mancio. Puscas ha lavorato bene, pronto per rispondere presente ad una possibile chiamata. L’Inter si prepara alla sfida del Friuli. Per credere all’Europa, questo è il viatico decisivo. Dopo tanti guasti e tappe ai box, la corsa nerazzurra ha ripreso gas. Per arrivare alla bandiera a scacchi e poter stappare una buona (non ottima) bottiglia di champagne, domani non si potrà sbagliare.