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Ferri: “Fatti errori di programmazione. Manca…un Galliani”

L’ex difensore nerazzurro Riccardo Ferri, ai microfoni di Goal.com ha analizzato il difficile momento attraversato dall’ Inter: Riccardo, come ti spieghi una crisi di questo tipo da parte dell’Inter? Di chi sono le responsabilità...

Francesco Parrone

L'ex difensore nerazzurro Riccardo Ferri, ai microfoni di Goal.com ha analizzato il difficile momento attraversato dall' Inter:

Riccardo, come ti spieghi una crisi di questo tipo da parte dell’Inter? Di chi sono le responsabilità per i recenti risultati negativi dei nerazzurri?“Giudicare è sempre facile. A mio modo di vedere a determinare questa situazione è stato il susseguirsi di tanti piccoli errori commessi dalla società”.

A quali errori ti riferisci esattamente?“Innanzi tutto mi riferisco ad errori in fase di programmazione. A un certo punto si è pensato che la squadra che aveva conquistato il ‘Triplete’ fosse eterna. Così sono rimasti in rosa diversi giocatori in età avanzata, che seppure non alla fine della loro carriera, erano al capolinea della loro esperienza in nerazzurro. E questo è stato un primo sbaglio. Poi in estate è stato preso un allenatore, Gasperini, e, non da parte dei tifosi, ma da parte della società, è stata data l’impressione che fosse stato scelto come ultima spiaggia. Ma errori ne sono stati fatti anche in sede di campagna acquisti: è stato venduto Eto’o anziché Sneijder, e nel frattempo preso comunque Zarate, che in rosa avrebbe dovuto sostituire l’olandese… Ci sono poi delle carenze strutturali all’interno società nerazzurra: manca una figura ‘alla Galliani’ che ci metta in prima persona la faccia nei momenti difficili e che faccia da filtro alla squadra. A parte il presidente Moratti, oggi all’Inter non c’è una personalità di questo tipo”.

Tu hai vissuto nella tua carriera in nerazzurro momenti altrettanto delicati. In questi casi cosa è meglio fare: insistere con Ranieri oppure cambiare tecnico per dare la scossa alla squadra? “Bisogna capire se Ranieri è stato anche lui delegittimato dai suoi giocatori, ma le risposte devono arrivare dalla società, non da Ranieri. È la società che dovrebbe prendere in mano la situazione e far si che si arrivi a giugno nel miglior modo possibile, senza scaricare le responsabilità sul tecnico. In questo momento l’impressione che si ha dall’esterno è che all’Inter manchi soprattutto la coesione”.

Secondo te c’è ancora tempo per risalire la china in campionato e in Champions League?“Credo che le possibilità ci siano. L’obiettivo fondamentale resta il terzo posto in campionato: mancarlo significherebbe avere anche gravi perdite in termini economici. In Champions servirebbe una piccola impresa contro il Marsiglia, ma anche passando il turno sono realista e non vedo grandi traguardi: in questo momento ci sono troppe squadre superiori ai nerazzurri. Per questo non dico che la Champions vada tralasciata, ma che la squadra farebbe bene a concentrarsi soprattutto sul campionato”.