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Figo: “All’Inter con Mancini ho sofferto, è colui che più mi ha umiliato. Non è normale che…”

Le parole del portoghese

Marco Astori

Intervenuto in diretta con Fabio Cannavaro su Instagram, Luis Figo, ex esterno dell'Inter, è tornato sul suo periodo in nerazzurro, ma non solo.

Il passaggio dal Barcellona al Real Madrid?

E' stata una decisione difficile e importanti: vai via da una città che ti ha dato tanto. Ma avevo bisogno di riconoscenza da parte di chi gestisce il club: quando non la ricevi, se hai un'altra proposta ci pensi. E' cominciato tutto così. Il presidente mi ha detto "porta i soldi e vai via": se uno ti dice così ti incazzi, soprattutto se cerchi di dare tutto. Quell'estate potevo andare anche alla Lazio, era forte e aveva i soldi: volevano pagare la mia clausola. Ho scelto bene, cercavo una squadra che aveva grande obiettivi: non è andata male. Le differenze? La gente che gestisce il club: a Madrid c'è stato un cambio importante di presidenza. All'inizio non è stato facile, era tutto nuovo: ma l'inserimento è stato veloce e con l'aiuto di tutti sono stato bene.

Il compagno più forte?

E' difficile. Ho giocato con Ronaldo, Zidane, Raul, Rivaldo, Stoichkov, Guardiola, Hierro, Veron... Tanti.

Mancini?

Quando giochi sono tutti bravi, altrimenti sono tutti scarsi. All'Inter ho avuto una bell'esperienza all'inizio, poi dopo è andata male con lui: c'è stato brutto feeling a livello umano, è stata una delle persone che mi ha più umiliato in carriera. Io all'Inter ho sofferto: non avevo vent'anni, ma a 34-35 anni ho avuto situazioni che non devono succedere. Non era questione di giocare o meno, a 34 anni sai cosa puoi dare: ma scaldarti 85 minuti e poi farti giocare 3 minuti per vedere se esplodi non è normale. Un po' di rispetto ed educazione: farti scaldare 90 minuti e poi giocarne 3... Tu devi essere professionista e accettarlo: ma il rapporto non è più lo stesso dopo. Se si parla, il giocatore capisce: può essere un conforto.

Maldini?

E' sempre stato un riferimento: ma in quegli anni noi dell'Inter eravamo forti, poverino...

Diventerai presidente Uefa?

Sono contento del mio ruolo vicino al presidente, sto imparando tanto: in futuro chi lo sa.

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