primo piano

Handa: “Voglio squadra vincente. CL? Momento clou. Palacio e Mancini…”

Spesso decisivo. Glaciale a volte, parare rigori è il suo mestiere e quasi lo fa sembrare normale. Oggi Samir Handanovic è il protagonista di InterNos, in onda su InterChannel, risponderà perciò alle domande dei tifosi nerazzurri che...

Eva A. Provenzano

Spesso decisivo. Glaciale a volte, parare rigori è il suo mestiere e quasi lo fa sembrare normale. Oggi Samir Handanovic è il protagonista di InterNos, in onda su InterChannel, risponderà perciò alle domande dei tifosi nerazzurri che arriveranno in diretta da Twitter. Vi riportiamo le sue risposte: 

- Ciao Samir, sei contento di essere qui? 

Si (sorriso.ndr)

- Perché spaventi così tanto? 

Ma no non spavento nessuno. Rido come tutti gli altri, ma quando c'è qualcosa da ridere. 

- Molto apprezzato dai tifosi...

Fa piacere a tutti i giocatori e voglio farmi apprezzare anche per i risultati della squadra. 

- Con quali compagni ridi più spesso e con chi esci? 

Rido più spesso alle cazzate che fa Kuzmanovic che fanno ridere tutti. Sto spesso con Vidic. Il mio compagno di stanza è Mateo, ma non abbiamo tanto tempo per uscire: resto a casa. Sono contento di avere tante partite da giocare. Di mercoledì? Sì, meglio giocare. Quando ho tempo preferisco stare a casa e muovermi a casa. Mi piacerebbe vedere Bilbao. In Scozia ci sono stato quando ho giocato contro il Celtic con l'Udinese e anche una volta un'amichevole con l'Inter. C'è una bella atmosfera quando si gioca. 

- Emozioni quando sei arrivato alla Pinetina la prima volta: una parola!

Bella domanda, complimenti. La prima cosa che ho pensato è che era affascinante. 

- Ti ispiri a qualche altro portiere?

Di solito guardo un po' tutti i portieri per vedere le loro caratteristiche e le loro cose buone

- Neuer pallone d'oro? 

Difficile darlo ad un portiere quando ci sono giocatori che fanno tre gol a partita. Secondo me vince Ronaldo. 

- Kovacic ha ancora bisogno di aiuto con l'italiano? 

Adesso si arrangia. Non puoi fare tutto tu, devi lasciare che faccia da solo ad un certo punto così cresce. All'inizio non sapeva la lingua, era in camera con me, l'ho aiutato. Per me l'italiano è una lingua che si impara velocemente specie per quello che devi fare in campo.

- Vidic come se la cava?

Mi sa che gli piace più l'inglese. Imparerà anche lui. Ma si deve prima convincere. Non ha bisogno di essere spronato, ha abbastanza conoscenza ed è maturo. 

- E' stato difficile sostituire Julio Cesar?

Non mi sono mai fatto questa domanda. Sapevo chi era, ma non mi sono mai dato la pressione che dovevo fare meglio di lui. Ognuno ha la sua storia. Io ero convinto dei miei mezzi: è sempre così quando arriva uno nuovo, poi col tempo si giudicano le persone. L'Inter ha avuto sempre grandi portieri e ho detto che spero di far parte di questa storia. 

Devo ridere di più. Una volta una signora mi ha chiamato fuori dal cancello e mi ha detto 'perché non ridi mai?'. Le ho detto: 'Signora, qua non c'è niente da ridere mi sa', è un periodo che abbiamo più bassi che alti e non c'è niente da ridere, che devo fa... Fa parte del mio carattere. Il calcio poi finisce qua. 

- Juan Jesus ha detto che sei il portiere più forte di tutti...

Lo ringrazio, ma sono gusti e sono relativi. Lui deve avere fiducia in me e io devo avere più fiducia in lui. Noi parliamo poco secondo me come squadra, dovremmo parlarci di più tutti in campo. In allenamento parlo abbastanza. Negli stadi non si sente, non ti sentono da venti metri: è importante che ci si confronti

- Cosa provi quando pari un rigore? 

Adrenalina. 

- Li studi i rigori? 

Non parlo mai di rigori. Quello che fanno gli altri è relativo. Ne pari tanti, poi bisogna vedere la percentuale. Credo che quando viene battuto bene non lo pari. 

- Che campionati ti piacciono?

Li guardo tutti. Quando sono a casa vedo tutte le partite. Manchester-Arsenal per esempio mi sarebbe piaciuta vederla, ma non l'ho vista. 

- Di Gennaro e Bardi, che consiglio gli dai?

Non mi piace dare consigli. Io sono ancora un giocatore, è diverso quando uno si allena con te rispetto a quando vanno in prestito nelle altre squadre. Quando non sono in squadra con me non do consigli.

- Credi nel terzo posto? 

Si, molto dipende dalle prossime tre-quattro partite. Non ci sono tanti punti di distacco. Tutto è possibile, ma siamo al clou. La lotta al terzo posto è equilobrata e le partite sono aperte. Dobbiamo essere fiduciosi, stiamo migliorando come gioco e speriamo di poter lottare per il terzo posto. Da due anni il campionato . italiano è equilibrato. Prima c'era solo la Juve, ora si è aggiunta la Roma. Hanno le squadre migliori. Poi sono tutte lì. Ci sono partite in cui sei più carico, ci sono gare in cui senti meno l'agonismo, dipende da gara a gara. Più giochi più senti la partita.

- Come arriva la squadra alla partita con la Lazio? 

La partita è un foglio bianco. Sono tutte gare diverse. Dipende da come parti. E dico che non si parla mai prima della gara, bisogna solo allenarsi e dare il massimo. Di solito stai dove meriti in classifica. La fortuna non vale per tutto il campionato. 

- Con chi vado più d'accordo? 

Con tutti, ma soprattutto con gli slavi per la lingua.

- Cosa pensi dei tifosi interisti? 

Sono un pubblico che pretende ma è normale. E anche ti dà e speriamo di ripagarli. 

- Differenze tra Udine e Milano?

Anche ad Udine ci sono le aspettative. C'è meno pressione, non chiedono tante cose, ma anche lì servono i risultati. 

 - Con chi ti piacerebbe giocare e dove vorresti finire la carriera?

Mi piacerebbe giocare in una squadra vincente. Non ho un giocatore preferito. Penso a me stesso, mi piacerebbe giocare in una squadra che si diverte e vince. Io penso al presente. Spero di tenermi bene fisicamente e spero di giocare a lungo. 

- Cosa pensi quando hai un attaccante davanti che sta battendo un rigore? 

No. Non ne parlo di queste cose. 

- A Rimini è stata la tua svolta?

Si è stata la svolta della mia carriera. E' cominciata la carriera in positivo. Abbiamo lottato per vincere il campionato in Serie B contro la Juve. Poi nella seconda parte della stagione abbiamo risentito della morte del presidente. Li ringrazio ancora tutti. Ogni tanto sento ancora qualcuno. 

 - Cosa apprezzi di più dei tifosi nerazzurri?

Mi piace che sono positivi anche quando non arrivano i risultati. C'è entusiasmo anche nelle difficoltà. Si era perso l'entusiasmo e ora lo sento di nuovo. 

- Sempre fatto il portiere? 

Giocavo anche fuori dalla porta, ma dappertutto come tutti i bambini. Facciamo in allenamento ogni tanto possesso palle. Nel calcio moderno è importante calciare con entrambi i piedi. Se la squadra sta alta tu devi stare più alto.

- Con l'Udinese anche tu in area...

Speriamo di non entrarci più. E' la mossa della disperazione di solito. 

- Cosa fai nel tuo tempo libero?

Sto a casa con la famiglia. 

- Ti piace il vino? 

Mi piace berlo ogni tanto. Il vino buono, ma non ho mai pensato di produrne. Io voglio solo giocare a calcio per ora e spero di restare in questo settore.

- Cosa cambia per un portiere l'arrivo di un nuovo allenatore?

Ma dipende da cosa il mister vuole. Noi ci adattiamo e poi il mister chiede cosa vuole fare. Ti fa giocare il suo calcio. Per me è fondamentale allenarmi con Bonaiuti. L'ho voluto io. Penso che un portiere debba avere sempre lo stesso preparatore, uno che crede in te, non puoi sempre cambiare l'allenatore del portiere, devi credere in una filosofia. Lui ha qualcosa in più degli altri per me. Calcia anche forte. Ha un ottimo tiro

- A quale portiere dell'Inter somigli di più?

A questo devono rispondere i tifosi. Voi dite a chi somiglio. 

- Il tuo giocatore preferito? 

A me piacciono i centrocampisti come Pirlo, Pizarro, quelli che giocano con la porta davanti agli occhi. David Silva anche. 

- Come hai cominciato a fare il portiere? 

Come tutti i bambini fuori dalla porta. Poi mio cugino era sempre portiere e vedendo lui sono andato in porta. Gioca nel Maribor ora. E seguendo lui sono finito in porta. Gli chiederai qualcosa del Celtic? Ho visto la partita. E' passato il Maribor. 

- I tuoi figli giocano in porta? 

Il grande no. Il secondo è ancora giovane per giudicare. 

- Il tuo piatto italiano preferito?

Io dico sempre che chi viene da fuori deve mangiare: bresaula, crostata e caffè. Sono le cose semplici che per me sono fondamentali. Ringrazio Monica per la crostata che fa qui. 

- Cosa pensi di Medel?

Il pitbull, il suo soprannome dice tutto. Non abbaia, ma ringhia. 

- Come ti senti ad essere il portiere più forte in Italia?

Grazie, ma mi sento normale. 

- Come va con Mancini?

Va bene, ci stiamo allenando bene. E' forte, ci dà fiducia, speriamo di migliorare in fretta e fare risultato in fretta.

Altri sport? 

Basket e pallavolo.

- Il tuo ricordo più bello legato al calcio. Ti vogliamo sui social...

Il più bel momento è Slovenia-Russia, quando ci siamo qualificati al Mondiale. Non sono tipo da social network. 

- Qual è il vero gap tra campionato italiano e altri campionati?

Mentalità non si cambia, bisogna cambiare le infrastrutture. Il campionato italiano ha il suo fascino, ma ci sono i cicli. I grandi campioni vanno dove ci sono i soldi e dove ci sono le vittorie. 

- La parata più difficile?

Sono le uscite con la palla alta. Le parate sono istintive, quelle sono difficili. Non ne ho una in particolare. Difficile dire qual è la più difficile che ho fatto. Quella nel derby con Balotelli, l'ho presa con le dita ed è stata difficile la parata. La prendi per un pelo, c'è un grosso rischio. Non l'ho fatto segnare? Dovevo accontentare i tifosi: poteva segnare chiunque tranne lui.

- Cosa auguri all'Inter? 

Che diamo il massimo e torniamo competitivi sperando di poter lottare per lo scudetto. 

- Difesa a tre o quattro cosa cambia? 

L'interpretazione, bisogna capire come gioca la squadra. Ci si adegua a tutto. E' importante conoscere le caratteristiche dei giocatori che ti giocano davanti. 

- Cosa pensi di Palacio che non ha ancora segnato?

Per me Rodrigo non è preoccupato per il gol, ma per il problema alla caviglia. Lui è generoso gioca sempre altri si fermerebbero. Lui è un giocatore che aiuta la squadra e fa il lavoro sporco. Spero torni nelle migliori condizioni presto: si sta sacrificando perché non è ancora apposto. Certe cose non si apprezzano, poi giocare o meno lo decide lui

- Mentre arrivi al campo qual è la prima cosa che pensi?

Arrivo abbastanza prima per fare le cose con calma. 

- Cosa farai durante le vacanze?

Andrò dai miei genitori, starò con la mia famiglia e con gli amici. Poi farò qualche allenamento. Mi alleno al mattino quando nessuno mi vede.

- Ti senti un leader e sei orgoglioso della maglia dell'Inter? 

Si, mi sento. Ma non dico altro. 

- Cosa pensi di capitan Ranocchia?

 Penso cose positive. E' un ragazzo in gamba, sta diventando piano piano un vero capitano. Penso che sta migliorando e può migliorare come tutti noi. E può crescere ancora. Secondo me sei capitano da dentro. Poi c'è anche il fatto di conoscere l'ambiente. Cambiano le responsabilità e le cose da fare in più di quello che fa un giocatore normale. 

- Cosa ti piace di Milano e dell'Inter?

Io non conosco tanto Milano. Ma non mi piace tanto il traffico. Dell'Inter mi piace la storia e che è un grande club: per me è fondamentale.

- L'Inter è una squadra competitiva?

L'Inter deve crescere ancora. Competitiva dipende per cosa. Deve esserci un obiettivo, ma anche in EL ci sono tante squadre e tante partite equilibrate. 

- C'è il Celtic in EL?

Una volta si affrontavano in Champions ora in EL. Sono partite affascinanti per tutti, giocatori e tifosi. 

- Qual è il momento in cui hai pensato di essere contento di essere arrivato all'Inter? 

Quando sono arrivato.