Chi l’avrebbe mai detto, oggi Paloschi fa più paura di Icardi. Per carità, non si è rovesciato il mondo, ma in questo momento il primo è già a quota tre reti, mentre il secondo (complice l’infortunio) non ha ancora trovato la via del gol. “Paloschi in stato di grazia e Icardi in stan by, la cosa, per l’Inter, sa di trappola”, scrive l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
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Icardi ricerca se stesso: oggi l’occasione migliore. Un dato certifica la sua crescita…
Chi l’avrebbe mai detto, oggi Paloschi fa più paura di Icardi. Per carità, non si è rovesciato il mondo, ma in questo momento il primo è già a quota tre reti, mentre il secondo (complice l’infortunio) non ha ancora trovato la via del gol....
QUANTE SODDISFAZIONI - Entrambi i bomber nel corso della passata stagione hanno potuto togliersi soddisfazioni personali: Icardi ha raggiunto quota ventidue gol, laureandosi capocannoniere e guadagnandosi sia la piena considerazione che l’incedibilità. Paloschi, invece, non è arrivato in doppia cifre, si è fermato a quota nove gol, ma con la doppietta messa a segno al Ferraris contro il Genoa è diventato il secondo miglior marcatore della storia del Chievo dopo Pellisier. L’anno scorso Paloschi mise a segno il suo primo gol a settembre, mentre Icardi a quest’ora aveva già messo a segno la propria personalissima tripletta contro il Sassuolo nella seconda gara di campionato.
LA BUONA OCCASIONE - In questo inizio sgonfio Mauro Icardi ha pagato sicuramente l’infortunio: 15’ contro l’Atalanta gli sono costati anche la gara contro il Carpi. É tornato in occasione del derby ed ha sfiorato il gol in due occasioni. Guardando lo score di Icardi contro il Chievo si scopre che c’è un comune denominatore coi rossoneri: il numero nove nerazzurro non è mai riuscito ad andare in gol in quattro gare contro i veronesi (due saltate per infortunio) con la maglia di Sampdoria e Inter. Ma oggi Mauro avrà una buona occasione e ieri è stato provato in allenamento con Ljajic e Jovetic, due che nei piedi hanno qualcosa di buono.
SAPORE DI DERBY - Ma anche Alberto Paloschi ha qualcosa di buono nel proprio piede: già la crescita nel settore giovanile milanista lo fa sentire meglio quando incontra l’Inter, e poi un gol ai nerazzurri lo ha già fatto, il 13 gennaio 2014, 1-1 finale. Assieme a Meggiorini forma un coppia con gamba, dinamismo, energia, resistenza, un duo aperto al sacrificio del pressing e rapido nel guardare in verticale. I suoi numeri, dall’anno scorso a oggi, sono esplosi: nel campionato scorso una media di 0,92 tiri nello specchio a partita e quest’anno (in sole tre gare, sia chiaro) già uno preciso; si è alzata anche la media realizzativa ma pure la percentuale di passaggi positivi che è attualmente di 16,67 e in tutto lo scorso campionato di 9,14. Paloschi è un partecipativo: finalizza ma crea anche, l’anno scorso 23 cross totali e quest’anno ancora nessuno, un anno fa 3 assist totali.
DOPPIA VESTE - Attenzione però, pure Icardi è uno che di assist ne sa: un anno fa ne fece 6, complice la trasformazione verso la quale Mancini lo ha portato, quella da attaccante d’attesa a punta coinvolta anche nello sviluppo della penultima situazione offensiva. Anche per questo un anno fa Icardi si è trovato a confezionare 23 cross e 90 sponde, e quest’ultimo dato sa di crescita per un giocatore che era abituato a guardare la porta da subito senza considerare il dialogo coi compagni per far salire la squadra. Il tutto, poi, condito dai 22 gol finali (27 totali fra Coppa Italia ed Europa League). Quest’anno Maurito - complici i soli 105’ di campo - ha messo insieme un solo tiro nello specchio, uno fuori e zero gol. C’è da attendere, perché l’Icardi vero è altro.
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