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Il no di Dzeko è stato un regalo all’Inter da tanti milioni. Ecco perché Conte voleva il bosniaco

Domani a San Siro andrà in scena Inter-Roma

Gianni Pampinella

Domani a San Siro andrà in scena Inter-Roma. una partita mai banale che ha quasi sempre regalato emozioni e soprattutto tanti gol. Se Edin Dzeko riuscirà a smaltire la febbre e a essere al servizio di Fonseca, sarà una bella sfida contro Romelu Lukaku. "Antonio Conte ha inseguito Dzeko un’estate, l’idea era di farne la pietra angolare su cui edificare il nuovo grattacielo nerazzurro: doveva essere il primo acquisto, non è stato neppure l’ultimo. Il bosniaco ha vissuto luglio e agosto con la valigia pronta, finché si è stufato di aspettare e ha rinnovato con la Roma: 5,5 a stagione fino al 2022", si legge sul Corriere della Sera. "Conte lo voleva perché non è un centravanti d’area, oggi gioca ancora più fuori d’un tempo, al servizio della squadra, va a lavorare palloni sulle fasce per aprire spazi al centro. In modo molto simile a Lukaku che ha segnato di più (10 reti in campionato), ma che come il bosniaco è l’uomo su cui poggia e s’appoggia il gioco dell’Inter. I due avrebbero dovuto essere la strana coppia, un esperimento calcistico mai nato. Il non arrivo di Dzeko ha però spalancato le porte a Lautaro Martinez. In fondo il «no» del bosniaco è stato un regalo all’Inter da 111 milioni. È quella la clausola di rescissione del «Toro» argentino che oggi quei soldi, anche grazie ai 5 gol in Champions, li vale per davvero. Merito anche di Lukaku, delle sue giocate, della sua incrollabile determinazione di imporsi".

(Corriere della Sera)

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