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GdS – L’Inter e il brainwashing di Conte: ecco come ha convinto tutti che si può fare

Primo posto in classifica a dicembre: maggio è ancora un miraggio, ma la squadra dell'ex ct si è messa in testa di tenere dietro la Juventus

Eva A. Provenzano

Non ci vuole un genio a capirlo. L'Inter che in questo 'Ciber Monday' si trova prima in classifica è una creatura plasmata da Conte. Banale direte. Probabile. Ma ieri, quando Vecino ha ammesso: "Ci siamo messi in testa di tenere dietro la Juventus" gli interisti hanno alzato la testa verso il cielo e hanno iniziato a sognare. E' presto, prestissimo. Dicembre non è maggio, la fine del campionato è ancora lontana. Però l'Inter c'è e cammina insieme a noi. Grazie all'allenatore nerazzurro che ieri ha applaudito il coro della Curva. Lui che ha iniziato il suo lavoro a giugno facendo "quello che gli inglesi chiamano brainwashing, quel temuto «lavaggio del cervello» che qualsiasi madre ha paura facciano al proprio figlio. Se il figlio fosse allenato da Conte, al contrario, sarebbe un pregio". Ha convinto i suoi giocatori, ma forse pure il resto dell'ambiente nerazzurro, un po' scosso dal solco che la Juve ha lasciato dietro a sé, che i sogni son desideri di felicità.

La rosea fa l'analisi dei meriti del tecnico e passa attraverso tre punti: la riconoscibilità, i singoli al top e il fatto che - nonostante tanti infortuni e nonostante le ammissioni sulla rosa corta - Conte non ha mai dato un alibi ai suoi giocatori. Gli ha dato mentalità. Gli ha dato un gioco innanzitutto: la sua Inter è tatticamente riconoscibile. Quando gli chiedono se si aspettava di essere primo in classifica a questo punto risponde sinceramente: "Lavoriamo dal primo giorno per dare fastidio". Nessuna spocchia, solo consapevolezza di chi si affida al suo lavoro e ai singoli appunti. Non solo Lukaku e Lautaro ma tutti i suoi ragazzi stanno dando il massimo. Soprattutto nel momento più delicato, tutti sono venuti fuori e si sono fatti trovare pronti per ovviare ai tanti infortuni. "Non c’è un giocatore che sia al di sotto del rendimento della scorsa stagione. E sono numerosissimi quelli migliorati: da Lautaro a De Vrij, da Brozovic a Candreva, solo quattro esempi di un elenco lungo", si legge sul giornale sportivo.

Conte però non vuole che si abbassi il livello dell'attenzione, non vuole presunzione da parte dei suoi, sarebbe un errore clamoroso pensare di aver già fatto tutto. Ora arrivano due partite toste, Roma e Barcellona. E bisogna restare con i piedi incollati per terra. Ma la rosea garantisce: "Tranquilli, in ogni caso. L’effetto del brainwashing non svanisce mica in un pomeriggio". Sarebbe un errore imperdonabile resettare tutto e non provarci fino in fondo.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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