L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza la situazione generale del calcio italiano e paragona il fatturato delle big di casa nostra con quello delle altre grandi forze europee. Il riscontro è tragico, non c'è paragone tra Italia ed Inghilterra, Germania e Spagna. Un divario che fa aumentare il pessimismo circa un possibile ritorno del calcio italiano nell'elite del calcio mondiale:
primo piano
Inter, c’è un piano: fatturato a 280 mln nel 2021. Ecco i programmi di Thohir
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza la situazione generale del calcio italiano e paragona il fatturato delle big di casa nostra con quello delle altre grandi forze europee. Il riscontro è tragico, non c’è paragone...
"Che ne sarà di noi? Torneremo mai al top d’Europa? La risposta è no. Anzi, il divario che separa i club italiani dai concorrenti internazionali è destinato ad aumentare. Questo non significa che non potremo sognare in grande. Il calcio è una palla che rotola: la Juve, e in precedenza l’Atletico Madrid e il Borussia, hanno dimostrato che si può arrivare in fondo al proibitivo sentiero della Champions senza essere i più ricchi. Però in termini di fatturato e, quindi, di capacità di spesa, le italiane resteranno delle outsider per molto tempo. Nei prossimi cinque anni si assisterà a un’ulteriore impennata delle squadre europee di prima fascia perché nell’industria dell’intrattenimento vige una legge spietata: pochi, selezionatissimi marchi hanno accesso ai mercati globali; più campioni hai, più vinci, più ti fai conoscere, più richieste ti arrivano dal mondo della pubblicità e dei media. Il Barcellona ha un piano clamoroso: raggiungere il miliardo di fatturato entro il 2021, come da promessa elettorale del presidente Bartomeu. L’anno scorso i catalani hanno registrato 566 milioni di ricavi al netto delle plusvalenze. Si tratterebbe di un incremento pazzesco ma a ben guardare quella promessa non è affatto campata in aria".
ITALIA AL RALLENTY - La crescita è il mantra di tutti. C’è chi progetta di rifarsi lo stadio, come il Real Madrid e il Chelsea. C’è chi ambisce a quadruplicare i proventi televisivi, come il Bayern Monaco, al quale attualmente la Bundesliga gira poco più di 50 milioni, la metà delle capolista inglesi e italiane, un terzo delle spagnole. Pure le italiane puntano a crescere ma i margini sono ristretti. In teoria dovrebbero essere ampi, visto che il calcio italiano è reduce da un periodo di profonda crisi e gli impianti sono inadeguati ai tempi. Ma il sistema, in tutti questi anni, non ha funzionato e non pare proprio esserci la volontà di svoltare. Felici di sbagliarci, il rischio però è che il gap cresca ancora. Attualmente i fatturati delle prime quattro d’Europa viaggiano tra i 474 milioni (Bayern) e i 578 (Real), quelli delle prime quattro d’Italia tra i 181 (Inter) e i 328 (Juventus). Dove possono arrivare le nostre?
L’Inter, nel processo di ristrutturazione del debito, ha presentato alle banche un business plan che prevede nel 2020-21 un fatturato da 280 milioni: 30 milioni dallo stadio, addirittura 110 dal commerciale (oltre il doppio di adesso), 90 dai diritti tv, 10 da proventi Europa League e 40 dal resto. I 280-300 milioni nerazzurri sono possibili ma con introiti e vetrina da Champions
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