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Inter, il tango non funziona più: dopo il brodino di Napoli serve il vero Icardi. E Lautaro…

L'alternanza dei due attaccanti nell'Inter non funziona

Andrea Della Sala

Il momento negativo dell'ultima parte di stagione dell'Inter ha tanti responsabili, ma a rendere pesantemente sotto le aspettative è stato l'attacco. Se Icardi e Lautaro Martinez erano diventati una certezza per i nerazzurri, nell'ultimo periodo sono ad aver fatto un clamoroso flop e l'alternanza tra i due scelta da Spalletti non ha giovato a nessuno.

"A Napoli Icardi è tornato a segnare, ma il rigore dopo i 4 gol sul groppone è stato un brodino nemmeno troppo caldo. Un anno fa Mauro è stato il capocannoniere della Serie A con 29 gol, ora è a 11. I mesi di braccio di ferro con la società dopo la fascia tolta pesano, però sia prima sia dopo la burrasca le giornate anonime sono state tante, forse troppe. Icardi in A ha segnato in 8 partite, rimanendo a secco in altre 20: all’andata ha fatto 9 gol, con una media di una rete ogni 145 minuti; nel ritorno è a 2 gol, entrambi su rigore, e la media è passata a una rete ogni 444 minuti. Poche gioie e poche occasioni: oggi Icardi sembra quasi non avere fame, smarrito nella sua solitudine sottoporta. E appare paradossale anche l’atteggiamento di Wanda, che sembra non capire il momento difficile che sta vivendo l’Inter e lancia messaggi d’amore in serie che appaiono fuori tempo massimo. Se Spalletti confermerà la politica dell’alternanza, domenica sera contro l’Empoli toccherà a lui: San Siro l’ha fischiato contro il Chievo, ma in questa partita, che rischia davvero di essere la sua ultima in nerazzurro, si aspetta una risposta di carattere di Mauro", si legge su La Gazzetta dello Sport.

LAUTARO - "Carattere che non è mai mancato a Lautaro Martinez, arrivato all’ultimo chilometro di una stagione con saliscendi continui. In A il numero 10 ha segnato 6 gol, equamente distribuiti tra andata e ritorno. Però nelle prime 19 giornate ha giocato 443 minuti mentre nelle 18 successive quasi il doppio (874). Lautaro nel 2019 ha segnato solo fuori casa, anche se l’ultimo gol è il rigore nel derby di metà marzo, in un San Siro colorato di rossonero. Sembrava l’apoteosi del Toro, che nelle settimane senza l’amico Icardi si era guadagnato i gradi di titolare. Abbandonati i panni dell’alter ego a singhiozzo di Mauro, il numero 10 è stato ricacciato indietro dall’infortunio muscolare con l’Argentina e dal successivo ritorno dell’ex capitano. Spalletti da lì in poi ha alternato i due amici nella squadra titolare ma i gol per la Champions non sono arrivati: così il tango di Lautaro e Mauro è diventato sempre più triste", analizza la rosea.

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