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Inter, Sensi ha stupito tutti tranne uno. Ma c’è un’indicazione importante, più del risultato

L'analisi di Repubblica sulla gara di ieri

Marco Astori

L'Inter continua a macinare punti, con tre vittorie su tre in questo inizio di campionato. Contro l'Udinese l'ha decisa ancora Stefano Sensi, che, come si legge su Repubblica, ha già preso per mano la squadra: "Nonostante sia alto un metro e 68, pesi 61 chili e non sia un attaccante. Nonostante Becao, che lo marcava, lo sovrastasse di una spanna. Nonostante tutto, Stefano Sensi ha fatto un gol pazzesco. Di testa, in velocità, con tempi da punta. Un gesto che fa venire in mente la storiella del calabrone, che vola perché non sa che la fisica gli impedirebbe di farlo. È nato a 27 chilometri di distanza dalla Tavullia di Valentino Rossi e con un fisico da motociclista, non da centravanti. Eppure. Il gol dell'1-0 dell'Inter sull'Udinese - a fine primo tempo, con i friulani  in dieci - vale più della botta del 2-0 con il Lecce all'esordio. Che Sensi avesse un buon tiro, si sapeva. Invece questa volta ha stupito anche se stesso.

Forse non Conte, che lo ha schierato come trequartista aggiunto, al fianco di Matteo Politano, dietro al gigante belga, da cui ci si aspetterebbero gol del genere. E invece Lukaku, poco ispirato, si è sacrificato, ha portato via avversari, ha fatto sponde e a metà secondo tempo è uscito per fare posto a Lautaro Martinez. Autore del cross da cui è nato il gol è stato Diego Godin, che all'esordio in casa, nella sua prima da titolare, si è presentato come se fino a ieri non avesse fatto altro che giocare a San Siro. Efficace in chiusura, pericoloso in fascia, bravo a prendere falli. Anche lui un nuovo arrivato, come Sensi e Lukaku. Della pattuglia dei giocatori portati da Conte, l'unico che nella maglia nerazzurra sembra perdersi è Nicolò Barella. Quella di ieri è la terza vittoria in campionato dell'Inter di Conte, che vale il primo posto solitario in classifica. Non era lassù dal 9 dicembre 2017, Spalletti perse il primato una settimana dopo proprio con l'Udinese in casa. Indicazione importante, più del risultato: la macchina si muove come fosse rodata da tempo".

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