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Inter, un KO non costerebbe la panchina a Spalletti. Icardi, dopo la sosta o mai più

Stasera per i nerazzurri è una sfida cruciale

Marco Astori

Il derby è sempre una partita speciale, ancor di più se potrebbe portare ad un controsorpasso in classifica. E' questo l'obiettivo dell'Inter per stasera, nonostante le assenze e il momento non brillante, come scrive il Corriere della Sera: "In una guerra di posizioni, l'Inter guadagna terreno senza sparare un colpo. Da minaccioso nemico, la Roma si trasforma in prezioso e inaspettato alleato di Luciano Spalletti. La sconfitta dei giallorossi con la Spal è una manna, una fetta di dolce serenità per il tecnico: comunque andrà oggi il derby, i nerazzurri si terranno il quarto posto e, di conseguenza, l'allenatore non ha nulla da temere. Completato il Triplete di eliminazioni (Champions, Coppa Italia, Europa League), l'Inter deve rialzarsi e non bucare lo scontro con il Milan. La vittoria della Spal ha però moltiplicato le opportunità. Non si gioca più solo per riscattarsi e cercare il sorpasso, vincere significa scavare un solco con il quinto posto e arrivare alla sosta con meno ansie e fantasmi. Si è rovesciato il mondo rispetto all'andata, quando nel mirino c'era Rino Gattuso, e in attacco i totem Icardi e Higuain, rimpiazzati ora dalla nuova coppia Lautaro-Piatek. L'ex capitano nerazzurro resta uno scomodo convitato di pietra.

Dal 14 febbraio non è più sceso dal lettino delle terapie al ginocchio, la sua presenza (da spettatore, vista la non convocazione) è in forte dubbio stasera a San Siro. Il bomber ha però ritrovato la parola via social, postando una sua foto nella sua classica esultanza: mani dietro le orecchie, fascia al braccio e sullo sfondo la sagoma dello stadio. Da un mese ormai è fuori da tutto, la settimana della sosta sarà decisiva: o rientra o non lo farà più. Sarà il derby di Lautaro, chiamato a raccogliere un'eredità pesante. L'ex capitano Icardi sarà pure un reprobo, un cattivone, però gli ultimi quattro gol nei derby di campionato li ha firmati tutti lui e pure la vittoria dell'andata che lanciò i nerazzurri a +7 sul Milan. Per una volta viene risparmiata la liturgia della partita non decisiva: lo è eccome. Perdere magari non farà scattare l'esonero, però incupirebbe ancor più l'ambiente, azzopperebbe la corsa Champions, obiettivo minimo stagionale e ultimo rimasto. Vincere darebbe un'altra luce, soprattutto concederebbe una tregua a Spalletti, a Icardi, a Marotta, all'Inter e soprattutto al suo autolesionismo".

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