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Julio Cesar: dalle stalle alle stelle, di nuovo, con una consapevolezza in più…

Sarebbe bello che tutti quei giornalisti che hanno parlato di “fenomeno Dida” dopo le prime giornate di campionato si comportassero onestamente ritrattando i propri commenti e facendo un passo indietro: Julio Cesar non è tornato, non...

Alessandro De Felice

Sarebbe bello che tutti quei giornalisti che hanno parlato di "fenomeno Dida" dopo le prime giornate di campionato si comportassero onestamente ritrattando i propri commenti e facendo un passo indietro: Julio Cesar non è tornato, non se ne è mai andato.E' verissimo che in questo inizio di stagione ci sono almeno 5 errori gravi imputabili al portierone nerazzurro, su tutti il gol di Pinilla, la punizione di Dagoev e il malinteso con Nagatomo che ha portato alla rete di Maggio. Errori sì, ma figli di una situazione più ampia che nessuno ha analizzato.

Va ricordato che Julio Cesar, 32 anni, ha vissuto un'estate tormentata dal solito mal di schiena, con l'aggravante di non aver potuto sostenere una preparazione fisica adeguata a causa della Coppa America e delle continue interruzioni per infortuni, amichevoli e partite con la Nazionale.Ma è proprio la schiena il problema che lo limita maggiormente; ormai da diverso tempo Julio Cesar è costretto a convivere con questo problema, anche se tale "hendicap" non sembra averne condizionato la carriera, semmai l'ha un po' rallentata. Basti ripensare ai due anni trascorsi senza poter calciare un rinvio per non andare a pesare sui muscoli dorsali, o agli allenamenti light che il portiere è costretto a svolgere non potendo caricare troppo sulla sua schiena.

Nonostante ciò il portierone nerazzurro si sta ritrovando lentamente e la partita di martedì ne è un chiaro esempio: parate fondamentali, interventi con il tempo giusto e uscite determinante, insomma è tornato il solito gatto di sempre.Eppure il brasiliano è un perfezionista e come faceva mea culpa quando commetteva errori decisivi, così fa ance dopo grandi prestazioni decisive. Ancora c'è da lavorare per trovare le giuste sensazioni fisiche, soprattutto nelle uscite alte e sulle palle tagliate in mezzo all'aria, visto che anche contro i francesi la paura di forzare troppo sulla schiena l'ha limitato in questo senso.

La forma in via di ritrovamento di Julione può far sorridere Ranieri che forse ha trovatoo le fondamenta per cominciare a ricostruire la dissestata difesa nerazzurra.