Le ultime due partite hanno regalato all'Inter una carta in più da giocarsi da qui in avanti: Ricky Alvarez. Ieri l'esultanza dopo il gol l'ha portato ad abbracciare per primo Milito, non solo l'uomo che gli aveva fatto l'assist, ma anche la sua chioccia nello spogliatoio nerazzurro, la sua guida in questa nuova avventura italiana, quello che più ha creduto in lui tanto da dichiarare apertamente a fine gara: "Alvarez deve essere sostenuto, con il tempo diventerà un grandissimo giocatore".
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L’alba di Alvarez, il talento normale a velocità ridotta
Le ultime due partite hanno regalato all’Inter una carta in più da giocarsi da qui in avanti: Ricky Alvarez. Ieri l’esultanza dopo il gol l’ha portato ad abbracciare per primo Milito, non solo l’uomo che gli aveva fatto...
Certo che vederlo giocare è ai limiti dell'irritante, per i tifosi che vedono questo spilungono muoversi al rallentatore e con una calma che dà spesso l'impressione di essere mancanza di voglia, per gli avversari che si vedono saltare puntualmente da uno che va alla metà della loro velocità ma che non perde mai la palla. Ieri si è ripetuto lo stesso copione del match con il Cagliari: Ricky largo a destra e spazio alla sua inventiva; la triangolazione con Milito sa di altri tempi, di quel calcio giocato nello stretto e con rapidità che aveva esaltato l'Inter di Mourinho e che adesso prova a riproporsi con Ranieri. Piattone preciso e primo gol stagionale per lui.
Da Trab a Trab dunque, visto che il suo esordio in Champions con la maglia nerazzurra era stato proprio contro i turchi in un match perso dove la sua stella era ancora lontana dal brillare. Poi con Ranieri quattro tribune consecutive e la rinascita fortemente voluta da lui e dall'intero ambiente nerazzurro. Sì perchè in campo già si vede che tutti lo cercano; ieri il maggior numero di palloni è transitato tra i suoi piedi e quelli di Cambiasso, uno regista abbassato, l'altro mente di una squadra che senza Sneijder ha bisogno di nuovi leader là davanti. Peccato che ieri Nagatomo non fosse in formissima, giustificato dal rientro dopo l'infortunio, altrimenti la fascia destra sarebbe stata monopolio nerazzurro e la pericolosità offensiva dell'Inter sarebbe stata ben maggiore.
Il segreto dell'Alba del numero 11 nerazzurro sta tutta in una frase detta dallo stesso Alvarez: "Ranieri ha avuto fiducia in me, mi ha detto guarda la profondità, cerca la porta ed io l'ho fatto". Una nuova consapevolezza di sè, una nuova autostima e, chissà, una nuova bella favola che sta prendendo il via in questo triste momento. Ma, da citazione, la notte non può durare per sempre.
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