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La profezia di Moratti si è avverata: ora Mazzarri è nei guai davvero. Ne uscirà ?

Sta diventando un’agonia. Lenta e forse irreversibile. Il pareggio con il Verona ha riaperto le ferite, tutte, le stesse che da mesi sanguinano ad ogni passo falso. Puntuali si ripresentano le stesse parole con cui chi vive l’ambiente...

Eva A. Provenzano

Sta diventando un'agonia. Lenta e forse irreversibile. Il pareggio con il Verona ha riaperto le ferite, tutte, le stesse che da mesi sanguinano ad ogni passo falso. Puntuali si ripresentano le stesse parole con cui chi vive l'ambiente Inter è costretto a convivere ormai da un po'. 

CONTINUITA' - La squadra di Mazzarri la cerca da sempre, ma non riesce a trovarla. Dopo le scoppole con Cagliari e Fiorentina era arrivata una reazione: il pari con il Napoli, le vittorie (su rigore, ma valgono tre punti) con Samp e Cesena poi la brutta sconfitta con il Parma (che nel turno seguente ne ha presi sette dalla Juve) e il pari di ieri sera contro gli uomini di Mandorlini. Insomma, altro che continuità: è un'altalena. E a starci su, si rischia la nausea.

CRISI - Profonda, di risultati e di gioco. "Qui un pari è una tragedia figuriamoci una sconfitta", ha detto qualche giorno fa il tecnico nerazzurro. Già, il mister ha capito che allenare l'Inter non è come allenare un'altra qualsiasi squadra del mondo. Moratti dice che ogni allenatore può essere bravissimo, poi deve essere bravissimo sulla panchina della Beneamata. "Per noi niente è mai normale, né sconfitta, né vittoria", si sente cantare nell’inno ufficiale. Frase azzeccata: ogni caduta all’Inter è un tonfo in cui ci si rompe le ossa.

#MAZZARRIVATTENE – Alla luce della discontinuità, della mancanza di gioco e punti i tifosi interisti hanno ormai perso la pazienza. Nel mirino (anche di quei maleducatissimi laser verdi) è finito l'allenatore. Non è mai stato amore tra lui e i sostenitori nerazzurri: la società gli conferma la fiducia, poi arriva l’ennesimo risultato negativo e la posizione del mister torna in bilico. Sul web compaiono i soliti #mazzarrivattene, allo stadio piovono fischi. Lui mette avanti i numeri e cerca di proteggere in qualche modo se stesso e i suoi ragazzi: il possesso palla, gli infortunati, la sfortuna, l'anno zero, il momento no delle casse nerazzurre, il passaggio di consegne tra Moratti e Thohir. Il primo forse lo avrebbe già esonerato: “Lo vedo nei guai se non arrivano i risultati”, ha profetizzato dopo l’ultimo cda. Il tycoon indonesiano è più razionale e quindi lo ha ripetuto più volte: “Mazzarri resta”.

ESONERO – Mazzarri resta, almeno per ora. Perché qualcosa sta cambiando in queste ore: il pari con il Verona fa scricchiolare la panchina del tecnico più di quanto non sia mai successo. ET, che aveva chiesto punti alla vigilia, era molto infastidito ieri a fine gara e oggi ha visto Moratti in un pranzo di lavoro che in teoria è servito per fare il punto sull’incontro a Nyon con la commissione Uefa e sul CdA che deve essere rinnovato. Ma, si suppone, abbiano trovato spazio anche ‘due chiacchiere’ su quanto sta accadendo alla squadra e su quale siano le mosse da adottare per il futuro se una svolta non arrivasse. Ci sarà la pausa, poi arriveranno il derby e la partita con la Roma. Due giornate delicatissime nelle quali Mazzarri – che conta di recuperare gli infortunati e gli uomini fuori forma nei prossimi quindici giorni – dovrà ribaltare ogni pronostico. La dirigenza crede in lui, Piero Ausilio qualche settimana fa ha detto: “Non può essere messo in discussione, sa quello che fa, ha bisogno di tempo”. Il tempo adesso è scaduto?