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Le pagelle: i due centrali da incubo. Leo: allenatore mestiere ingrato ma mestiere

Julio Cesar 6: Le statue di cera che gli giocano davanti non gli facilitano il compito. Lui respinge? E sul pallone si avventano solo quelli in bianco. Maicon 4: Prestazione imbarazzante del terzino brasiliano. Se si prendono le immagini di...

Daniele Mari

Julio Cesar 6: Le statue di cera che gli giocano davanti non gli facilitano il compito. Lui respinge? E sul pallone si avventano solo quelli in bianco.

Maicon 4: Prestazione imbarazzante del terzino brasiliano. Se si prendono le immagini di Inter-Barcellona dello scorso anno e si sovrappongono a quelle di stasera è difficile credere che si stia parlando dello stesso giocatore.

Ranocchia 2: Appellativi come "nuovo Nesta", "pilastro", "il futuro della Nazionale" vanno meritati sul campo, non sui giornali. Prima di pensare solo di avvicinarsi a Nesta Ranocchia ne deve fare di strada e tanta. Stasera sbaglia ogni singolo pallone.

Chivu 2: Due espulsioni in tre giorni, nelle partite decisive della stagione. Aveva chiesto di giocare centrale, è stato accontentato: ne paghiamo le conseguenze.

Zanetti 5: Gioca un primo tempo da Capitano vero, arando la fascia sinistra come solo lui sa fare. Poi però crolla insieme alla squadra. Tiene in gioco Raul nel gol del 3-2 e da quel momento sparisce dal campo insieme ai compagni.

Motta 4: Non può giocare vertice basso del rombo. Non può giocare vertice basso del rombo. Non può giocare vertice basso del rombo. Non sappiamo più in che lingua scriverlo

Cambiasso 5: Come Zanetti, parte alla grande, duettando bene dalla trequarti in su. Ma Cambiasso è diventato famoso anche (e soprattutto) per lo straordinario senso tattico davanti alla difesa. Peccato che da quella zona lo abbiano inspiegabilmente spostato.

Stankovic 6,5: Sul gol del pareggio dello Schalke ha la sua buona dose di responsabilità, ma regala l'unica perla di una serata maledetta. Il suo infortunio è stato l'inizio della fine.

Sneijder 4: Sembrava in serata, sembrava ispirato, sembrava in palla. Ecco appunto: sembrava.

Eto'o 4: Ha sbagliato più gol in tre giorni che in 10 anni di carriera. Ha scelto il momento più sbagliato per perdersi.

Milito 6,5: Il migliore in campo. Tonico, propositivo, fisicamente presente. Sarebbe una straordinaria risorsa per questo finale di stagione. L'Inter pensava di utilizzare questa risorsa per inseguire traguardi storici. Il rischio concreto è che debba rivedere i suoi piani.

Kharja 5: Presenza impalpabile. 28 anni (29 a novembre), riscatto fissato a 4 milioni: la dirigenza rifletta

Cordoba 4: Quello svarione in mezzo all'area è emblematico di un giocatore in confusione. Anche i grandi giocatori devono, prima o poi, concludere la loro carriera. Sembra giunto il momento.

Nagatomo 7: Il voto è chiaramente un po' provocatorio. E' stato acquistato perché terzino di ruolo, ne sono state tessute le lodi e poi è stato inspiegabilmente accantonato. In 15 minuti smentisce chi lo ha tenuto fuori.

Leonardo 3: L'allenatore è un mestiere ingrato, è vero. Ha vinto tante partite e ora nessuno se ne ricorderà. Ma l'allenatore è un mestiere e come tale non si improvvisa. Richiede uno studio certosino di cui il suo predecessore (e non si sta parlando di Benitez) era maniaco. Non bastano abbracci, pacche sulle spalle e discorsi da libro cuore. E' stato dipinto come grande motivatore: l'Inter si è dissolta in due partite, le due partite più importanti della stagione. Non può essere un caso.