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Leonardo: “Abbiamo avuto qualche problema ma non ci siamo arresi”

“Quando sono arrivato qui nessuno ha detto neanche che si poteva pensare a lottare per lo scudetto. Ciò non toglie l’amarezza del momento cruciale per non essere riusciti a scavalcare il Milan specialmente nel derby”. Nella...

Francesco Parrone

"Quando sono arrivato qui nessuno ha detto neanche che si poteva pensare a lottare per lo scudetto. Ciò non toglie l'amarezza del momento cruciale per non essere riusciti a scavalcare il Milan specialmente nel derby". Nella conferenza stampo alla vigilia di Inter-Fiorentina, Leonardo prosegue parlando di quello che potrà essere l'esito dellattuale campionato, confessando poi: "Non credo che la questione sia relativa al fatto se il Milan ha vinto lo scudetto o se è stata l'Inter ad averlo perso. Chi vince lo merita sempre, chi lotta ha delle partite che sono determinati. L'Inter ha avuto una stagione un po' diversa da quelle passate, con piccoli problemi che abbiamo cercato di gestire, ma che comunque non ci hanno impedito di lottare e, come ho detto prima, di diventare quello che siamo attualmente e cioè una realtà".

Quello che sarà per Leonardo e che sarà per l'Inter, è lo stesso allenatore a spiegarlo: "Non so se c'è qualcosa che farei o che non rifarei, non so neanche se c'è stato un errore specifico in quello che ho fatto finora, perchè magari anche un errore ha poi portato a una vittoria. Non credo che le formazioni che hanno perso contro Milan e Schalke abbiano avuto un errore clamoroso che avrebbe da solo potuto cambiare il risultato, ma che faccia tutto parte di un percorso". E sul gruppo: "Ripeto, questa rosa è competitiva, ma adesso non è ancora il momento di pensare all'anno prossimo perchè mancano ancora delle partite che potranno dirci quello che è siamo stati in questa stagione".

A proposito del suo futuro, Leonardo spiega che: "L'ho già detto mille volte: sono qui, ho un impegno e voglio star qui. Questa è la mia posizione, sapete tutti quale è la mia idea: cercherò sempre di star qui con l'entusiasmo del primo giorno, non ho mai avuto dubbi e non ho mai chiesto di andar via. La mia situazione è sempre stata questa, poi è chiaro che tutto dipende dai risultati, la vita dell'allenatore è quella. Quello su cui si deve riflettere, cercando di staccarmi un po' dal mio ruolo, credo sia il fatto che ogni allenatore accostato alla panchina di una squadra italiana dice di non voler venire, anche gli stessi italiani che sono all'esterno. Vedi Carlo Ancelotti, Marcelllo Lippi, Roberto Mancini e Villas Boas. Quale sia il motivo, non lo so, ma è qualcosa che mi fa arrabbiare e sul quale si dovrebbe riflettere".