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Mancini: “CL? Crederci, se no è inutile! Grazie tifosi, la strada è giusta. Ora sta a me…”

“Sicuramente c’è soddisfazione per essere tornato qui, per l’affetto nei confronti dell’Inter e di quello che abbiamo fatto tanti anni fa”. È questa la premessa di Roberto Mancini nell’intervista realizzata...

Dario Di Noi

"Sicuramente c'è soddisfazione per essere tornato qui, per l'affetto nei confronti dell'Inter e di quello che abbiamo fatto tanti anni fa". È questa la premessa di Roberto Mancini nell'intervista realizzata con Roberto Scarpini per Inter Channel.

Una chiacchierata che parte dai successi del passato: "Ricordo ancora la prima coppa Italia vinta contro la Roma. In quegli anni la sfida con i giallorossi è diventata una grande classica del calcio italiano. Poi abbiamo vinto la Supercoppa in casa della Juventus e da quel momento la squadra è cresciuta esponenzialmente. Riuscire a vincere qualcosa ogni anno è fondamentale per costruire una mentalità importante. Avevamo giocatori bravi e di carattere. Lo scudetto dei record? Con il tempo abbiamo trovato una maturità straordinaria, in entrambe le fasi. Si capiva che la nostra era una squadra nettamente superiore alle altre. Qual è il mio successo preferito? Tutti, non ce n'è uno in particolare. Lo scudetto vinto a Parma è stato sicuramente più emozionante di altri, perchè abbiamo vinto all'ultima giornata, ma tutte le vittorie sono state belle".

Dopo i trionfi in nerazzurro, l'esperienza a Manchester con il City: "Avevamo delle buone possibilità economiche, quindi era più semplice (sorride, ndr). Ma arrivare in un campionato che non si conosce e costruire in tempi brevi una squadra vincente non è facile. Siamo stati bravi e fortunati. Abbiamo scelto giocatori che hanno cambiato la storia della Premier League e di Manchester, riportando il City alla vittoria dopo quarant'anni senza successi. È stata una bella avventura".

Poi la proposta del Galatasaray: "Sono stato benissimo in Turchia, ho trovato delle persone splendide e giocatori bravissimi. Abbiamo vinto la coppa e, pur partendo dal nono posto, siamo arrivati secondi in campionato, centrando l'accesso diretto alla Champions League. È stato un anno molto positivo. Le esperienze all'estero ti aprono la mente. Soprattutto in Inghilterra si vive il calcio in maniera diversa, per la gente è un grande divertimento, indipendentemente dai risultati".

Si torna quindi a parlare di Inter e, quando gli viene chiesto quale sia il giocatore più rappresentativo dei suoi anni in nerazzurro, Mancini risponde così: "Sarei in difficoltà nel fare un nome, ne potrei dire tanti. Senza mancare di rispetto a tutti gli altri, posso nominare Javier (Zanetti, ndr) perchè ha fatto la storia dell'Inter, vincendo tutto. Con me ha giocato in diversi ruoli, facendo sempre bene, da terzino o da centrocampista".

In chiusura occhi sul presente e sull'immediato futuro: "Mi ha fatto molto piacere arrivare qui e sentire l'affetto dei tifosi. Adesso sta a me cercare di farmi capire in fretta dalla squadra, in modo da avere delle soddisfazioni. Ci sarà da lavorare, ma siamo sulla buona strada. Terzo posto? Bisogna innanzitutto crederci, altrimenti è inutile. Sarà difficile, ma bisogna sempre avere fiducia nelle proprie potenzialità. Toccherà a noi provarci, con il campionato o con l'Europa League".