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Materazzi: “Mou, Benitez, Balo, Eto’o: vi dico tutto!”

E’ Marco Materazzi l’ospite d’eccezione della nuova puntata di 11Undici, programma condotto da Pierluigi Pardo in onda su Italia2. Si parte inevitabilmente dalla sconfitta dell’Inter a Bergamo, e Matrix dice la sua su...

Francesco Parrone

E' Marco Materazzi l'ospite d'eccezione della nuova puntata di 11Undici, programma condotto da Pierluigi Pardo in onda su Italia2. Si parte inevitabilmente dalla sconfitta dell'Inter a Bergamo, e Matrix dice la sua su qualche problema difensivo che attanaglia la squadra, soprattutto dopo gli infortuni di Samuel e Ranocchia: "In campo non c'era il 23 (Ranocchia ndr), ma per lo scudetto sono ottimista fermo restando che la Juve è la squadra da battere, perchè strutturalmente sono messi meglio. Se in difesa ti vengono a mancare gente come Samuel e Ranocchia qualsiasi squadra ne risentirebbe. Togliete Barzagli e Chiellini alla Juve per esempio. Samuel? E' una persona vera, non è molto loquace però è un uomo, e credo lo sia anche in campo. In campo parlavamo la stessa lingua e di palloni ne passavano pochi. Ranocchia è più mite, io glielo dico sempre però quest'anno penso che stia dimostrando che è cresciuto anche a livello caratteriale, perchè secondo me è una caratteristica che gli manca. Arrivato all'Inter ha fatto benissimo, poi probabilmente non gli è stata la fiducia giusta perchè magari giocava Lucio, che adesso è alla Juve per fare la panchina. Bisognava dare prima fiducia ad Andrea, perchè così non avrebbe perso un anno e avrebbe giocato l'Europeo. Quanto pesa giocare a San Siro? E' soggettivo. A me piaceva avere pressioni, anche negli errori. E' successo anche quando ho sbagliato il rigore contro il Siena. Mazzone diceva 'Mica te l'ho detto io di far il calciatore' e c'aveva ragione! Devi avere delle responsabilità, devi tirare fuori il carattere. Se vuoi andare a giocare a San Siro o l'Olimpico devi essere forte."

Si parla anche di Cambiasso e Juan Jesus: "Se Cambiasso si è adattato in difesa? E' un adattato, è uno che legge prima la giocata e penso che sia la sua forza perchè siamo in pochi ad avere quella capacità, anche se siamo lenti. Il merito di Juan Jesus è quello di saper aspettare. L'anno scorso veniva dietro tutti gli altri, se è rimasto ha dimostrato professionalmente di poter far parte di un gruppo perchè se sei il sesto, settimo difensore non è facile per nessuno e quest'anno si sta togliendo grandi soddisfazioni".

"Stramaccioni? E' seguito, la sua forza è quella. E' preparato, cambia fisionomia alla squadra pur non risentendone nel gioco, e l'Inter a oggi è vero che ha trovato la quadratura del cerchio dopo la sconfitta con il Siena, però è anche vero che adesso la squadra ha un'identità. Dopo che vinci 10 partite e ne perdi una devi reagire come ha fatto lui ieri, ammettedo i meriti degli avversari e non attaccarsi ad un calcio di rigore che personalmente dico che c'era".

L'ex tecnico di Materazzi ai tempi del Perugia, Ilario Castagner racconta un aneddoto. Spesso, quando le partite erano quasi al termine si gettava per terra fingendosi infortunato "Si perchè così non mi allenavo il martedì", replica sorridendo Matrix.

Si parte con la consueta carrellata di fotografie nel quale si ripercorrono momenti di vita:

- 14 maggio 2000, la Lazio vince uno scudetto e la Juve lo perde all'ultima giornata a Perugia. In quel Perugia giocava proprio Materazzi. "Tutti godono per il 5 Maggio, ma c'è chi gode per il 14 Maggio. Ricordo che quel giorno volevo andare in vacanza, che volevo finire al più presto il campionato, non volevo andare in tournè in Cina come aveva minacciato Gaucci. Da lì è nata la leggenda metropolitana che ho fatto perdere la Juve per questo motivo, ma io volevo andare in vacanza come tutti gli altri. a partita non si doveva giocare perchè il campo non lo permetteva: con un campo normale probabilmente avremmo perso..."

-5 Maggio data che tutti gli interisti ricordano. A Roma contro la Lazio i nerazzurri allenati da Cuper perdono uno scudetto, che poi andrà alla Juve. "Quel giorno tutti i tifosi della Juve hanno goduto, ma questo è il calcio. Due anni prima avevano pianto loro, e quel giorno piansi io, Ronaldo e tutti gli interisti perchè perdemmo uno scudetto che mi è rimasto sul groppone, perchè era quello più bello e inaspettato. Cosa è successo? Siamo andati lì pensando incosciamente di aver già vinto, e invece abbiam perso bene, pure. Io non ricordo neanche quando son rientrato negli spogliatoi e di come fosse il campo perchè con la testa non c'eravamo".

-Statua che riproduce la testata di Zidane, esposta a Parigi. "L'ho vista prima a New York. L'hanno fatta, non mi hanno chiesto il permesso e si fanno pure i belli. Ero a Parigi con la mia famiglia e quindi mi sono fatto questa foto con la statua. Se ripenso alla testata? No io penso a quando alzo la Coppa del Mondo, quello lo penso molto. Se era un Mondiale strano? Non eravamo i favoriti, però sapevamo che potevamo vincerlo. Nell'ultima partita probabilmente abbiamo meritato di meno, perchè sapevamo di essere forti, sapevamo di aver dato tanto in semifinale, ma sapevamo che la Francia era una grande squadra. Lo spirito del gruppo penso che è passato sopra ogni cosa, tutto quello che potevamo l'abbiam messo. Abbiamo finito con i crampi, e poi i rigori sono una lotteria. Che progetti ho per il futuro? Ho lo shop, e poi sto facendo il corso a Coverciano. Magari me lo danno pure il patentino di allenatore, ci cascano (Ride,ndr). Se ho la testa per fare l'allenatore? Penso che debba scattarti qualcosa, quando capisci e realizzi che hai smesso devi passare dall'altra sponda, inteso come lavoro. Se sono favorevole alle nozze gay? Assolutamente, perchè ognuno deve vivere la propria vita come gli pare".

-Esultanza al derby con la maschera di Berlsconi. "Ero andato a far la spesa con i miei figli, era carnevale. Ho comprato questa maschera e ho pensato che se avessimo vinto l'avrei messa. La cosa più bella è stata quando ho telefonato a Berlusconi e lui ci ha riso insieme a me. Qualche cretino poi l'ha voluta far passare per una cosa politica..."

-Simoncelli. "L'ho conosciuto tramite Valentino Rossi. Andavamo sempre a Riccione e di lui piace ricordare la sua spontaneità. Era un piccolo Valentino, era sempre allegro, per lui le moto erano una passione e devo dire che mi ha colpito tantissimo il padre Paolo e la mamma, per come hanno reagito. Io non ce l'avrei fatta, ho chiesto anche di poterli incontrare perchè sono stati incredibili e meravigliosi..."

-Abbraccio e pianto con Mourinho dopo la finale di Madrid. "Ti devo dire cosa gli ho detto e cosa ho pensato?! Mortacci tua  me lasci con Benitez?!. Sapevo che andando via lui non avrei vinto più tutto. Son convinto che per come aveva impostato il gruppo, la squadra, sucuramente con l'Atletico Madrid in supercoppa avremmo vinto. Quell'anno avremmo vinto sei coppe e lo scudetto successivo. No la Champions perchè deve andar tutto bene. Perchè Mou è diverso? Perchè dalla prima all'ultima ruota del carro della squadra sono tutti uguali. Tutti partecipano al grande risultato che si può conquistare e non, però ti fa sentire parte integrante del gruppo. Lui in questo è il numero uno al mondo al di là della tattica e della tecnica..."

Terminato il momento fotografico, si passa a parlare di altri grandi allenatori che si sono seduti sulla panchina nerazzurra: "Mancini è uno che ha fatto la storia dell'Inter, e adesso sta facedo molto bene al City. Io però ebbi dei problemi perchè secondo me potevo fare a turno in campo con Sinisa Mihajlovic che in quel momento giocava di più. Io giocavo in nazionale in quel periodo, e Mancini spesso vedeva meglio Sinisa. Cuper? L'hombre vertical ci rimarrà per sempre. Era solo sfortunato, perchè uno che perde tutte le finali che gioca vuol dire che è sfortunato. Uno che arriva in finale di Champions con il Valencia, perde lo scudetto con l'Inter in quel modo... vuol dire che sei molto sfortunato..." .

Si tocca un tasto delicato. Materazzi parla del rapporto con Rafa Benitez:"Con Benitez io non mi ci trovai bene perchè io sono un uomo, e quando arriva uno che pensa di sapere tutto in una squadra che ha vinto tutto. E mi togli il mio santino davanti allo spogliatoio quando poi ce ne sono altri cinque vuol dire che sei uno che ha paura della sua ombra. Alla Pinetina ci sono 5 mega fogli de la Gazzetta con tutte le vittorie dell'Inter. Lui il primo giorno che arrivò cominciò a togliere quello di Josè e Lippi, cioè quelli che avevo sul mio armadietto. Se tu fai una cosa del genere vuol dire che hai capito poco. La storia dell'Inter non dovrà mai essere toccata e intaccata, in quella circostanza togliere Josè non lo trovavo giusto. Io poi sono uno che dice quello che pensa, se ti va bene son così altrimenti puoi lasciarmi fuori come hai fatto tranquillamente. Balletto di Eto'o con le buste di plastica in mano? Non erano quelle di Benitez, che doveva prendere per andar via. Assolutamente no. Questo gesto è una cosa tra me ed Eto'o, sarebbe una cosa indelicata se lo raccontassi in tv...".

Si conclude con il dare i voti ad alcuni ex compagni come Ibrahimovic e Balotelli: "Ibra è la fantasia, la forza fisica. Per lui voto 10. Balotelli 11, perchè nelle partite decisive Mario, almeno in Europa, ha sempre dimostrato di esserci. Però sono due grandi giocatori. A Totti dò 10 e lode perchè uno che fa una scelta come l'ha fatta lui, cioè quella di vincere molto meno di quello che avrebbe potuto non è cosa da poco, e va solo lodato".