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Mazzarri: “All’Inter ho protetto la società. Chiesi Lamela, Kolarov, Luiz Gustavo ma…”

L'ex allenatore interista era ospite a Tiki Taka e ha parlato della sua esperienza nerazzurra e non solo

Eva A. Provenzano

Ospite a Tiki Taka, Walter Mazzarri ha avuto modo di parlare anche dell’Inter. Ecco cosa ha detto l’ex allenatore nerazzurro:

-Intanto come sta? 

Bene, grazie e buonasera. 

-Com'è l'esperienza inglese: ottavo e vittoria su Mourinho qualche giorno fa. Cose importanti insomma...

Siamo partiti bene anche se abbiamo fatto mercato in ritardo: a parte un paio di partite abbiamo fatto meglio delle aspettative e sono contento.

-Derby molto inglese ieri. Le manca l'Italia?

Sto bene qui, potevo restare in Italia se volevo, ma ho voluto fare questa esperienza in questo momento e sono contento. Sto avendo soddisfazioni, vedo crescere la squadra che alleno, è tutto molto formativo. 

-Conte può durare al primo posto?

Il Chelsea è forte, Conte è bravo e poi i grandi club sono racchiusi in pochi punti. La competitività di questo campionato è alta. E anche lo Stoke City che incontreremo tra qualche giorno ha grandi giocatori come ad esempio Shaqiri e può permetterseli.

-Non pensa che ha sbagliato qualcosa a livello di comunicazione all'Inter?

Su questo ho un'idea ed è meglio che non la esprima completamente. Al primo anno la società, anche se la cosa è stata sottovalutata, è cambiata tanto e la nuova società alcune volte non ha protetto le scelte dell'allenatore e quindi mi sono trovata una serie di cose addosso. Non potevo dire tante cose apertamente perché dovevo proteggere la situazione in cui si lavora. Con la stampa si è creato qualche equivoco. Ma è una cosa di cui preferirei non parlarne più. 

-Mazzarri poteva andare alla Roma anche o sbaglio?

Si dice solo quando si firma. Mi piacerebbe in generale che si stesse attenti a fare delle valutazioni sulla rosa e poi quello che si dà in pasto alla gente. Non basta chiamarsi Inter e indossare la maglia nerazzurra per vincere, ma servono giocatori adatti. Soprattutto in quegli anni in cui sono stato all'Inter, questo non è stato abbastanza sottolineato. 

-Ti sorprende la situazione de Boer?

Questo che è uno dei casi di cui non si può giudicare dall'esterno, bisognerebbe sapere chi lo ha contattato la prima volta. A volte manca chiarezza tra società e allenatore. Lì la verità la sanno solo loro. Se gli hanno detto allena questa squadra

-Qual è ora la dimensione dell'Inter?

Se guardate la campagna acquisti fatta dopo di me c'erano potenzialità importanti. Il mercato lo devono fare ds e allenatore e se si cambiano allenatori si prendono giocatori buoni, ma magari arriva un allenatore e ne vuole altri. 

-Quali sono i giocatori che non le hanno preso all'Inter?

Tanti, ma magari non li posso dire. Kolarov, Luiz Gustavo, non c'era addirittura la possibilità di confermare Rolando. Con me è stato fatto un mercato diverso rispetto a quello fatto dopo. Avevo chiesto Lamela ma in quel periodo i giocatori non si potevano prendere. Probabilmente, se vai in sala stampa e chiedi otto giocatori si va contro la società, ma io lavoro per il club e se firmi non puoi dire tutto quello che si dice negli spogliatoi. 

-Il Napoli?

I fatti dicono che ora là ci sono giocatori che possono giocare in Champions League, quando c'ero io pochissimi l'avevano già vista. Io e De Laurentiis ci stimiamo. Abbiamo fatto cose importanti insieme, io l'ho preso in colpa al sestultimo posto e da lì è nato il Napoli che ora è conosciuto ovunque. Penso di avere dei meriti anche io, ma i meriti ce l'ha sicuro il presidente.

-Hamsik che giocatore è?

Un ragazzo molto sereno, accetta le scelte pur essendo un campione, non litiga mai con i compagni, è un giocatore ideale ed eclettico, li interpreta bene ed è un giocatore completo per me. 

-Tra Higuain e Cavani?

Higuain può fare anche assist e giocare con la squadra, Edi è un uomo d'area e rimane un goleador, noi giocavamo per lui e con noi lui si esaltava ed esaltava la squadra. 

-Che errori ha fatto a Napoli e Milano?

Io sono uno ipercritico e ho sempre cercato di migliorarmi e ad ogni partita mi chiedo cosa ho sbagliato. Quando si va in certi club c'è bisogno di non essere troppo signori con la società, forse è questo. Ma la mia correttezza professionale mi ha sempre mandato avanti. Ho sempre tenuto per la società. 

-Il ritorno di Mirante?

E' un grande e sono contento. Davvero.

-Elton John si fa vedere? 

Ancora non si è visto, abita in America mi dicono. 

-Com'è l'atmosfera in casa Watford?

Bisogna viverla per capirla, è un tifo sempre a favore, c'è clima di festa e ogni partita è un evento. Quello che ti dà adrenalina è proprio questo tifo e sembra sempre che stai facendo una partita internazionale. 

-Che impressione le ha fatto il Leicester di Ranieri? 

Noi abbiamo avuto una bella reazione dopo la gara di Liverpool. L'anno scorso hanno vinto, non possono forse avere l'esperienza per fare due competizioni, stanno facendo la Champions e il campionato, ma è una squadra forte, noi abbiamo anche meritato, ma loro sono bravi. 

-La difesa a tre...

La Juventus del primo Conte giocava con la difesa a tre e ha vinto il campionato. E da lì è cominciata la storia della Juve che ha vinto gli scudetti. Dipende sempre da come si interpretano gli schemi e dai giocatori che si hanno. Con il Napoli, con la Samp e con il Watford sono riuscito a dimostrare che si può fare gioco propositivo e non c'entra la difesa a tre o a quattro. Qui in Premier, da quando Conte si è messo a tre sta facendo risultati. Anche il West Ham si è messo a tre. Significa che anche noi italiani abbiamo portato qualcosa in Inghilterra. 

-La Juventus domina in Italia, ma fa fatica in Europa?

La Juve è arrivata in finale, poi serviva più fortuna. Credo che abbia preso giocatori a livello internazionale, in campionato dominano, ma stanno provando a fare qualcosa in Champions e sono nel momento giusto. 

-Che margini di miglioramento ha la Juventus?

Credo che ci sono momenti di brillantezza in un'annata e loro sono bravi anche quando sono meno brillanti e portano sempre a casa il risultato. In linea di massima è una grande squadra, completa da un punto di vista tattico. 

-Il Watford che obiettivo ha?

Il presidente mi ha detto che ci dovevano consolidare e dovevamo crescere, io non mi pongo limiti, ma per quest'anno l'obiettivo è la salvezza sicura per poi costruire una rosa a livelli alti, il progetto è cominciato da poco. 

-Come va con la sterlina?

Ora è salita, potrei dire la mia di economia ma meglio di no. Il mio contratto è diverso dagli altri, ma non mi sembra il caso di dire tutto. 

(Fonte: Tiki Taka)