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Mazzola: “Io pazzo di Barella, orgoglioso sia all’Inter. Scudetto, si può. Ho solo un rimpianto”

Le parole dell'ex centravanti nerazzurro

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de Il Giorno, l'ex attaccante dell'Inter Sandro Mazzola ha parlato in vista della gara di domani contro il Torino, partita per lui speciale, essendo figlio del grande Valentino: «Non sono mai riuscito a vestire quella maglia. Sarei dovuto andarci a fine carriera ma le due società non trovarono un accordo. Ricordo che rimasi qualche notte senza dormire. Ci tenevo».

Cosa significa per lei Torino-Inter?

«Glielo spiego con un aneddoto. Quando andavamo a giocare al Filadelfia, io passavo sempre negli spogliatoi del magazziniere prima di andare in quello della squadra, perché lì entravo da piccolo con mio papà quando lui e i compagni dovevano fare l'allenamento. Una volta che avevano finito, mi facevano tirare i rigori a Bacigalupo. Mi faceva sempre segnare».

Cosa ricorda delle sue sfide al Toro?

«Più che altro mi ricordo bene cosa mi accadde la prima volta che giocai a Torino, contro la Juventus. Fu la famosa partita del 9-1 per i bianconeri, in cui l'Inter giocò con la De Martino (antesignana della squadra Primavera, ndr). Non la presi mai. Giravo per il campo e vedevo Superga. Il nostro allenatore di allora era Meazza. A fine gara io uscì per ultimo, mi si avvicinò e in dialetto milanese mi disse: 'Mi ho capì tutt, preoccupess no»'.

Sul prossimo Torino-Inter, invece, che sensazioni ha?

«Sicuramente i nerazzurri hanno il favore del pronostico, ma a una squadra come il Toro bisogna fare attenzione, per la storia che ha. Dal nulla può sempre tirare fuori un partitone».

Le piace questa Inter?

«Molto. Rispetto al passato, prima ancora del fischio d'inizio so già che giocherà bene, che farà la partita. I risultati dicono che è un atteggiamento che porta a vincere. Mi piace soprattutto il fatto che abbia ritrovato un'anima italiana. Quando vedo uno come Barella, anche in Nazionale, il primo pensiero che mi viene è l'orgoglio per il fatto che sia un giocatore dell'Inter».

Anche nella corsa scudetto?

«Facciamo che tocco ferro... Scaramanzia a parte, direi di sì. Le possibilità ci sono».

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