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Moratti aveva ragione: classe ’98 fortissima. E c’è un nome…

Massimo Moratti l’aveva detto durante l’assemblea degli azionisti: “Abbiamo dei ’95 e dei ’98 fortissimi”. Se i ’95 sono ormai conosciuti, dal momento che giocano in Primavera, i ’98 ancora non sono...

Daniele Mari

Massimo Moratti l'aveva detto durante l'assemblea degli azionisti: "Abbiamo dei '95 e dei '98 fortissimi". Se i '95 sono ormai conosciuti, dal momento che giocano in Primavera, i '98 ancora non sono così famosi.

Ma il ruolino di marcia dei Giovanissimi Nazionali di Benoit Cauet è veramente da urlo e merita un approfondimento. Dopo otto giornate, l'Inter è a punteggio pieno e questa non è certo una novità. Quello che impressiona è la differenza reti: 40 gol fatti e solo 2 subiti per i ragazzini terribili dell'ex centrocampista francese.

Protagonista assoluto è il ghanese Justice Opoku, nato il 25 gennaio 1998, professione attaccante. Finora, Opoku ha realizzato la bellezza di 16 gol in 8 partite.

Il 14enne di Nsawam è già da tempo sotto i riflettori degli osservatori, tanto è vero che in estate si era parlato di un tentativo del Milan di "soffiarlo" all'Inter. Tentativo che venne smentito da Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile nerazzurro, proprio ai microfoni di Fcinter1908.it: "Si tratta solo di voci. Opoku è vincolato. Esiste un accordo tacito con alcune società, tra le quali il Milan, per il quale si è stabilito di non disturbare i tesserati dell'altra squadra. E' un accordo reale, in vigore da quando al Milan il Responsabile del Settore Giovanile è Filippo Galli, persona straordinaria. Nel caso in cui lo stesso tesserato si offrisse in maniera spontanea all'altra società c'è un accordo per il quale ci si avverte a vicenda. Il problema non sono tanto le società, ma i procuratori e le terze persone che girano intorno ai nostri ragazzi e gli interessi che vogliono muovere", disse Samaden ai nostri microfoni.

Opoku, insieme al centrocampista Melkamu Taufer, rappresenta una delle possibili punte di diamante dell'Inter del futuro. La società nerazzurra lo sa, come del resto hanno testimoniato le parole di Massimo Moratti. Un presidente che non si limita ad osservare da vicino la prima squadra ma che tiene in grande conto anche tutte le categorie inferiori. Tanta roba.