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Moriero: “Ronaldo e Simoni, vi racconto quell’Inter del ’98. Conte sbranerà la Juve, Icardi…”

Matteo Pifferi

SIMONI - "Un giorno, prima del raduno, entra negli spogliatoi e disse: "Qua siamo tutti uguali tranne uno". Era Ronaldo, lui era un ragazzo che arrivava prima di tutti e se ne andava dopo. Per diventare un campione come lui devi fare sacrifici. Ringrazio Dio per aver giocato con Ronaldo, se una squadra non è squadra nello spogliatoio non si può vincere. Bisogna trovare uomini che danno tutto per la maglia. Icardi? Alla gente deve interessare fino ad un certo punto, chi indossa la maglia deve essere sempre incitato. La gente parla, se lui vuole rimanere all'Inter lo dimostrerà con i fatti. Chi indossa la maglia deve aver rispetto. Chi sarà il prossimo capitano? Penso sia Zanetti (ride, ndr)".

MOSCA - "Mi ricordo una trasferta a Mosca, un freddo assurdo. Ronaldo invece disse: "Mister, scommettiamo che faccio 2 gol?". Non vi dico cosa hanno scommesso, Ronaldo fece gol fantastici. Solo un grande campione poteva fare la differenza".

SIMONI - "Ci fu un derby finito 2-2, io allontano tutti i compagni e abbraccio il mister. Nell'aria si sentiva il mormorio, giocavamo per lui. Nessuno si è permesso di dire ai dirigenti che il mister non ci faceva giocare, è stato un onore per me, l'esonero l'abbiamo sofferto. Dopo la vittoria sulla Reggina e Real Madrid, andammo tutti da Moratti che ci disse: "Grazie ma ho deciso". Poi cambiamo tanti allenatori, fu un'annata disastrosa ma abbiamo rispettato le decisioni, volevamo Simoni e arrivò Lippi. Lippi è stato un grande allenatore ma Conte è diverso, non perché è leccese o amico mio ma perché è un vincente, al primo allenamento morirà per quella maglia".

GOL AL PIACENZA - "Chi ha vissuto l'Inter sa che è un gol importante e bello, prendo palla e dribblo tutti quanti. Il mister mi voleva sostituire e mi urla 'Checco passa sta palla', allora io ho deciso di dribblare tutti. Vincemmo 1-0 e dissi a Simoni: 'Mister, ora mi può cambiare" (ride, ndr)".

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