E’ sempre un piacere, per tutti i tifosi nerazzurri, ascoltare le parole di Josè Mourinho, quando parla di Inter. Oggi la squadra nerazzurra torna a giocare a Kiev, lì dove l’ultima volta giocò il 4 novembre 2009, in una gara epica, storica, ai confini della realtà. Da lì in pratica, iniziarono a posarsi i mattoni di quella che poi è stata la stagione del Triplete. L’ex tecnico nerazzurro, racconta quella notte di 5 anni fa: “Quella contro la Dinamo Kiev è una gara che non dimenticherò mai come non dimenticherò quelle facce tristi durante l’intervallo. Allora ho preso a calci tutto quello che avevo davanti e ho detto che, dopo la sconfitta, non avrei voluto vedere bambini che piangevano. Ho urlato: “Se proprio deve succedere, voglio che perdiamo dopo aver dato tutto. Voglio coraggio e non facce di merda”. Poi abbiamo parlato di tattica e ci siamo preparati a giocare prima con tre e poi con due difensori. Ricordo le loro facce quando ho spiegato come giocare a due dietro. Pensavano: “Questo è pazzo. Era un girone durissimo. Venivamo da tre pari: uno a San Siro con il Barcellona, uno a Kazan, un altro ancora a Milano con la Dinamo. E a 4’ dalla fine, a Kiev, avevamo bisogno di segnare non uno ma due gol per non essere eliminati. Incredibile. Quella gara, in cui abbiamo gettato in campo tutto e tutte le punte, ha segnato la svolta della nostra stagione, non solo per la qualificazione. “
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Mou: “Kiev? Presi a calci tutto. ‘Voglio coraggio, non piagnoni’. Difesa a 2!”
E’ sempre un piacere, per tutti i tifosi nerazzurri, ascoltare le parole di Josè Mourinho, quando parla di Inter. Oggi la squadra nerazzurra torna a giocare a Kiev, lì dove l’ultima volta giocò il 4 novembre 2009, in una gara epica,...
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