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Narducci: “Altri chiamavano? Valore diverso. E quanta mistificazione spazzata via…”

Il pubblico ministero Giuseppe Narducci esprime, ai microfoni di Mediaset Premium, tutta la sua soddisfazione per l’esito del processo di Napoli sull’inchiesta Calcipoli. Una sentenza netta, che non ammette repliche: “Sono più...

Daniele Mari

Il pubblico ministero Giuseppe Narducci esprime, ai microfoni di Mediaset Premium, tutta la sua soddisfazione per l'esito del processo di Napoli sull'inchiesta Calcipoli. Una sentenza netta, che non ammette repliche: "Sono più che soddisfatto per come è andato a finire il processo: è un risultato notevolissimo, che premia un lavoro enorme e svolto tra mille avversità. E' stata spazzata via la più grande operazione di mistificazione mai condotta in questo paese attorno ad un processo. La sentenza riconosce l'assoluta verità probatoria raggiunta dalle nostre attività investigative e accoglie in pieno la nostra impostazione, stabilendo che quella che operò in quel periodo fu un'associazione per delinquere e che quello era un calcio malato e corrotto".

Narducci ha fatto riferimento anche alla linea difensiva adottata dai legali di Moggi, una strategia che non ha pagato quella del "tutti colpevoli, nessun colpevole": "Alla fine hanno contato i fatti che noi abbiamo dimostrato, respingendo qualsiasi operazione che cercava di allontanare la verità. L'atteggiamento della difesa di Luciano Moggi non ha pagato, si è rivelato inconsistente: non ha provato in alcun modo a confutare quello che noi sostenevamo, o almeno a fornire una versione diversa dei fatti per come noi li prospettavamo. In sostanza è un atteggiamento di chi non è teso a dimostrare la propria innocenza o estraneità, ma piuttosto a dire che c'erano anche altri a fare quelle cose: operazione buona solo dal punto di vista mediatico."

A Narducci viene chiesto delle altre intercettazioni che riguardavano altri dirigenti non coinvolti nel processo. Anche qui la risposta è nettissima: "Anche altri dirigenti hanno avuto colloqui con la classe arbitrale e non sono stati trattati allo stesso modo? Quelle intercettazioni non avevano lo stesso valore probatorio dei colloqui che hanno riguardato gli attuali imputati e la sentenza ci ha dato ragione anche in questo".