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Palazzi vs Moggi: “Non esiste prescrizione per radiazione. Un reticolo favoriva la Juve”

Stefano Palazzi non dà speranza a Luciano Moggi e ai suoi legali che avevano fatto ricorso contro la sentenza di radiazione emessa nei giorni scorsi. Nell’intervento tenuto alla Corte di Giustizia Federale il procuratore ha sottolineato:...

Eva A. Provenzano

Stefano Palazzi non dà speranza a Luciano Moggi e ai suoi legali che avevano fatto ricorso contro la sentenza di radiazione emessa nei giorni scorsi. Nell'intervento tenuto alla Corte di Giustizia Federale il procuratore ha sottolineato:

"La particolare gravità dei comportamenti di Moggi è stata evidenziata da due gradi di giudizio e resta attuale ancora oggi, giustificando così la scissione del vincolo associativo, e rendendo attuale l'interesse della federazione nel ribadire la richiesta di radiazione. Quei comportamenti non devono più capitare, e questa sentenza deve servire a dare memoria storica di quei fatti", sostiene.

Secondo Palazzi la prescrizione per la radiazione è infondata e le posizioni di Moggi, Giraudo e Mazzini non si sono modificate nel tempo. Lo ribadisce nella sua relazione, c'era una rete che favoriva i bianconeri e non basta nascondersi dietro il 'lo facevano tutti':

"Quanto è emerso da quegli atti era chiaro, non c'era solo una rete, ma una molteplicità di reticoli, per favorire la Juve. Nel 2006 tra gli incolpati non c'erano solo questi tre, ma tanti soggetti istituzionali e società. Affidarsi al grido di tutti colpevoli nessun colpevole, o di così fan tutti, non leva gravità a quei fatti già accertati".