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Partenze, arrivi e le voci su Leo ed Eto’o

Sarà una lunga e calda estate di calcio mercato. In casa Inter sembrano essersi anticipati i tempi e non si fa altro che parlare del futuro, di cosa sarà di quella formazione leggendaria che ha vinto tutto e che ad un certo punto si è stancata...

Eva A. Provenzano

Sarà una lunga e calda estate di calcio mercato. In casa Inter sembrano essersi anticipati i tempi e non si fa altro che parlare del futuro, di cosa sarà di quella formazione leggendaria che ha vinto tutto e che ad un certo punto si è stancata come succede agli umani, ai comuni mortali. C'è chi parla di rifondazione, c'è chi dice che la base sia solida e su quella bisognerebbe lavorare. Tra i tanti pareri alla fine conteranno solo le decisioni della società di Corso Vittorio Emanuele. 

Molto, nei progetti del domani nerazzurro, dipenderà dall'uomo che siederà in panchina. L'addio di Leonardo non è così scontato come dicono, anche perché è davvero complicato trovare un sostituto che possa rivelarsi all'altezza della nave interista. Anche la rottura con Benitez in questo senso può essere considerata una lezione: non basta essere bravi tecnici, avere esperienza, sapere tutto di calcio. Per domare l'Inter serve anche tanto altro. 

Inutile sottolineare che gli acquisti dipenderanno strettamente dalle cessioni. E i nomi indicati dagli esperti di mercato sono davvero da far venire la pelle d'oca: Julio Cesar, Maicon, Sneijder, Milito, Pandev. Il passato glorioso nerazzurro potrebbe essere 'fatto a pezzi' e impacchettato verso mille direzioni diverse.

Ci sarà da aspettare, da sperare che le mosse sullo schacchiere siano quelle giuste. Ci sarà da tenere sott'occhio Alexis Sanchez e pure Tevez, date le ultime frequenti passeggiate milanesi. Sono spuntati da qualche parte i nomi di Benzema e Arshavin, quelli di Montolivo, Fabregas, Bale e Schweinsteiger. Addirittura qualche interista si ritroverà in apprensione davanti al forse che come una nuvola leggera si muove su Samuel Eto'o. Per alcuni - come riporta il Giorno - non avrebbe rinnovato l'iscrizione scolastica della figlia, per altri i dieci milioni spesi per comprare un attico a via Turati (di fronte alla sede del Milan) sono un investimento chiaro: Milano è casa sua. 

Anche Moratti, il giorno dopo all'eliminazione dall'Europa che conta, ha scritto ai suoi ragazzi: "Grazie di tutto". Ed è sembrato un clamoroso taglio con il passato e una promessa per i tifosi interisti che a questo punto devono essere preparati a tutto: spira aria di rivoluzione.