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Pinamonti: “A Roma per vincere. Idoli? Ibra e ora Icardi. Mi chiamano ‘moderno’…”

Per la Primavera nerazzurra di Stefano Vecchi, vincitrice della Coppa Italia lo scorso anno, oggi è un giorno di vigilia: domani sera i giovani interisti si giocheranno la Supercoppa Primavera TIM contro la Roma. Così, il bomber Andrea Pinamonti...

Dario Di Noi

A pochi ore dalla Supercoppa Primavera TIM che Roma e Inter si giocheranno sul prato dell'Olimpico, l'attaccante nerazzurro Andrea Pinamonti si è concesso in un'intervista alla pagina ufficiale della Serie A. Il match, in programma venerdì sera, mette in palio il primo trofeo dell'anno.

Pinamonti, bomber della Primavera di Vecchi, ha raccontato così le sue sensazioni: "La Roma è una grande squadra, ci abbiamo giocato due settimane fa in campionato e abbiamo perso. Questo dev’essere un motivo in più per andare a Roma a giocare una partita importante, a sputare sangue e a cercare la vittoria. L’anno scorso ho avuto la fortuna di giocare allo Juventus Stadium e a San Siro ed è stata un’emozione indescrivibile: penso che l’Olimpico sia allo stesso livello di questi stadi qui. Insomma, un altro motivo per dare tutto. Che tipo di attaccante sono? Tutte le persone che incontro mi dicono che sono un attaccante moderno, vorrei capire cosa intendano con 'attaccante moderno'. Mi reputo un attaccante che aiuta molto la squadra, non dico che mi piaccia tornare in difesa ma di sicuro mi piace aiutare i miei compagni e fare un metro in più per la squadra, cosa che il mister mi chiede sempre. Vedendo certi giocatori qui vicino, sto migliorando molto nei movimenti da prima punta. In area, negli ultimi anni, devo dire che sono cresciuto molto. Idolo? Ibrahimovic. E’ sempre stato lui, per tutti i movimenti e le acrobazie che fa, spesso innaturali. Adesso c’è Mauro Icardi, che continuo a veder giocare nel campo di fronte a me ad Appiano. Fa movimenti da grande giocatore, mi ispiro a lui. Vita da calciatore? E' una vita piena di sacrifici, specialmente in età giovanile. Mi alzo la mattina, vado a scuola e poi di corsa torno a casa, mangio e vengo ad allenarmi. Se non c’è la passione, non si va da nessuna parte in questo sport".