Lukas Podolski, intervistato dal Sun, si toglie qualche sassolino contro Arsene Wenger: "Non mi ha detto niente, non mi ha chiamato e neanche salutato. Non è che volessi fiori o un bacio. Ma è una questione di rispetto, il salutare. Per me il rispetto è importante, magari aveva altri problemi con me. Giocavo poco? Se avessi fatto 5 o 10 partite di fila e avessi giocato veramente di merda, allora avrei potuto dire: Ok, non sono bravo abbastanza. Ho dato tutto quello che avevo per l'Arsenal. Non credo di aver fatto niente di male, non mi sono mica ubriacato in un club".
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Podolski: “Wenger, né chance nè ciao. Avessi giocato di merda, invece…”
Lukas Podolski, intervistato dal Sun, si toglie qualche sassolino contro Arsene Wenger: “Non mi ha detto niente, non mi ha chiamato e neanche salutato. Non è che volessi fiori o un bacio. Ma è una questione di rispetto, il salutare. Per me...
Poi un messaggio ai tifosi dell'Arsenal: "Auguro all'Arsenal e ai suoi meravigliosi tifosi il meglio per questa stagione e io sono un Gunner. Ma da Wenger niente ma questo è il suo modo di agire. Io non voglio messaggi tutti i giorni dal momento che sono un professionista. Lo fai sul campo di allenamento. Ma quando vai altrove, di solito si riceve un messaggio. Forse aveva qualche altro problema con me che non so. Mi ha detto che non voleva farmi partire subito prima dell'inizio del mercato ma non mi ha mai detto nient'altro. Dovevo andare avanti, non potevo aspettare 25 infortuni. Panchina? Non è un problema stare in panchina, assolutamente. Quando hai tre partite a settimana e non giochi, però, ci devi riflettere. Forse ho fatto qualche errore, non so. Mi allenavo bene e avevo voglia di giocare. Non dico che avrei dovuto giocare ogni partite. Ma quando ne hai tre a settimana e stai sempre in panchina, non è giusto. Ero felice all'Arsenal. Ho giocato 82 partite e segnato 31 gol più gli assist. Non è male. Ma quando non hai mai una chance non puoi dimostrare cosa sai fare. Negli ultimi 5 mesi non ho quasi mai giocato. Wenger mi ha detto che ero il miglior bomber della squadra. Bene, fammi giocare allora. Se giochi sempre 10 o 15 minuti non puoi dimostrare niente. Entravo sullo 0-0 o magari 2 o 3-0 sotto.I miei compagni mi chiedevano cosa stesse succedendo ma questa è la vita del calciatore"
Ma quando ha deciso di andare via Podolski? E' lui stesso a dirlo: "Il momento è stato dopo la gara di Champions. Ho giocato benissimo contro il Galatasaray e poi sono tornato in panchina, ho capito che dovevo andare via".
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