Gli errori arbitrali hanno caratterizzato l'inizio di stagione dell'Inter, ma i problemi in classifica non riguardano solo la classe arbitrale, c'è ben altro.POCHI PUNTI E TROPPI ANNI. Otto punti in classifica dopo otto giornate, non possono essere frutto solo del caso o degli errori contro i nerazzurri. L'Inter ha subito si cinque rigori contro, ma le prestazioni dei giocatori non sono state esaltanti. La squadra appare lenta e imballata se non fosse per i lampi di genio dei vari Sneijder, Zarate e Pazzini.Il centrocampo ha una media età molto avanzata con i 31 anni di Cambiasso, i 38 di Zanetti e i 33 di Stankovic. Per non parlare dei 4 difensori dove si 'salva' il solo Nagatomo con i suoi 25 anni, mentre Lucio, Samuel, Chivu e Maicon sono tutti ormai over 30. Giocatori usurati dalle battaglie di anni, non riescono a dare il giusto sprint per poter vincere le partite. Una squadra che ha fatto delle ripartenze veloci, il suo leitmotiv , si trova ora con un Cambiasso e un capitan Zanetti, preoccupati maggiormente a contenere che a ribaltare l'azione quando se ne necessita. Perchè allora non dare una possibilità concreta a giocatori più freschi come Obi, Thiago Motta e Poli (ormai prossimo al rientro) per cercare di invertire la tendenza? Un turno di riposo ai titolari, farebbe certamente bene, per permettergli di eliminare tossine e recuperare energie in vista di impegni che si presentano ogni 3 giorni. Cambiasso e Zanetti, sono in campo da Agosto senza conoscere tregua, cosi come gli altri difensori nerazzurri. Emblema di questa stanchezza che contraddistingue la squadra, sono le prestazioni di Walter Samuel, con il muro in affanno contro avversari non del suo valore, ma più freschi da un punto di vista atletico.ATTACCO POCO PROLIFICO. Ulteriore problema è l'attacco. Se poche sono le forze nel centrocampo di ribaltare le azioni e di servire palle interessanti agli attaccanti nerazzurri, in automatico tutta questa situazione influisce anche sull'attacco. Pazzini sembra essere l'unico in palla tra i vari Forlan (sino ad ora un corpo estraneo), Milito (ormai irriconoscibile) e Castaignos (poca esperienza e poche possibilità di mettersi in luce). Zarate, più che ad attaccare, si preoccupa di coprire le lacune che Cambiasso lascia a sinistra. Non dotato del dono dell'ubiquità, non può cosi essere fresco in zona gol. Se poi si preoccupa di servire assist ai compagni, ma questi non si fanno quasi mai trovare in area, il suo lavoro viene cosi reso vano.Un capitolo a parte meriterebbe poi Milito: il Principe pare essere rimasto a Madrid. La scorsa stagione è stata costellata di infortuni che non gli hanno dato la giusta conquinità, mentre quest'anno, pur volendole trovare, non esistono scusanti. Gol come quelli di Bergamo, li avrebbe segnati chiunque, anche il più impensabile dei Felice Centofanti. Non ci si può lamentare se non si gioca, quando poi si scende in campo e si forniscono prestazioni che non vanno oltre il 4 in pagella.OGGETTI MISTERIOSI. Su Alvarez e Jonathan, bollati ad inizio stagione come il nuovo Sneijder e il nuovo Maicon, si potrebbe fare una puntata di 'Chi l'ha visto?'. Perni fondamentali dell'Inter di inizio stagione, con il passare del tempo e delle prestazioni, sono finiti nel dimenticatoio. Se si pensa che sono stati pagati rispettivamente 12 e 6 mln, vengono i brividi; qualche anno fa a quei prezzi sono arrivati proprio i due titolarissimi. Non sarebbe forse il caso di dargli un ulteriore e ultima chance o di mandarli in prestito per far si che, in periodi di ristrettezze economiche come quelli che stiamo vivendo per colpa del 'fair play finanziario', lo sforzo di spendere 18 mln di euro non sia stato reso vano? Oppure basterebbe semplicemente avere maggiori certezze su chi si va ad acquistare, senza far voler passare dei giocatori normali per talenti purissimi, in grado di cambiare volto a una squadra che solo due anni fa, vinceva tutto in Europa e nel mondo.
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