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Psicologico e pratico: ecco il turnover di Mancini. In otto giorni…

Si sa: Roberto Mancini è un pragmatico ed entrare nel suo limbo di fiducia è molto difficile in quanto serve applicazione e continuità oltre che ad una buona dose tecnica e intelligenza calcistica. Ebbene, secondo quanto riportato oggi, dalla...

Riccardo Fusato

Si sa: Roberto Mancini è un pragmatico ed entrare nel suo limbo di fiducia è molto difficile in quanto serve applicazione e continuità oltre che ad una buona dose tecnica e intelligenza calcistica. Ebbene, secondo quanto riportato oggi, dalla Gazzetta dello Sport, stupisce come, in questa settimana, anche grazie al fatto di avere avuto 3 partite in otto giorni, il tecnico nerazzurro abbia fatto un interessante turnover utilizzando ben 20 giocatori tra la gara di Palermo e quella con la Roma. Come leggere questo fatto?In primis il tutto è anche di aspetto psicologico, perché Mancini così facendo ha rimesso tutti davvero in competizione. Fino a venti giorni fa i numeri parlavano di un blocco di fedelissimi e di uno di accantonati. E lo erano per scelta. Così come per scelta - e non per obblighi dettati da squalifiche o infortuni - sabato sera ha giocato dall’inizio D'Ambrosio. A disposizione c’erano Santon e Montoya per esempio, oppure lo stesso Nagatomo che può stare sia su un versante sia sull’altro. Poi c’è l’aspetto tattico: ruotare la rosa, anche in una stagione così limitata negli impegni, consente di mettere più o meno tutti sulla stessa linea dei minuti giocati. Sfruttare i cali di condizione, anche minimi, consente di avere la rosa al medesimo livello e utilizzarla in maniera saggia sulla base degli avversari scegliendo gli interpreti migliori. La competitività sale e in gruppo fa bene.