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Ranieri: “Canticchiavo Sarti, Burgnich, Facchetti. Momento no? Sfortuna e infortuni”

E’ arrivato alla Pinetina nelle prime ore del pomeriggio. Ha conosciuto il team manager Butti, stretto la mano a Stankovic, Poli e Cordoba. Poi ai microfoni di InterChannel Claudio Ranieri parla per la prima volta da allenatore nerazzurro:...

Eva A. Provenzano

E' arrivato alla Pinetina nelle prime ore del pomeriggio. Ha conosciuto il team manager Butti, stretto la mano a Stankovic, Poli e Cordoba. Poi ai microfoni di InterChannel Claudio Ranieri parla per la prima volta da allenatore nerazzurro:

"È con molto orgoglio che mi trovo qui, sono stato felicissimo della chiamata del presidente Moratti".

"Con il presidente Moratti - racconta Ranieri - oggi ho avuto un incontro molto affettuoso, ci siamo conosciuti quando ancora non era presidente dell'Inter e io mi trovavo a San Siro a vedere un Milan-Inter".

Poi un altro ricordo, tutto nerazzurro, questa volta di quando Ranieri era ragazzino: "Avevo 13-14 anni e canticchiavo 'Sarti, Burgnich, Facchetti...', impossibile da dimenticare... (sorride il tecnico, ndr)".

Dal passato al presente, ovvero alla nuova avventura appena iniziata: "Cerco di fare sempre il meglio, il massimo per la squadra per cui lavoro: quando sposi una causa è così, il trasporto è totale".

Si passa quindi a parlare del momento nerazzurro e di se stesso: "L'Inter è quella che abbiamo visto tutti in queste settimane, è un momento no. Ci sono stati infortuni e malasorte, ma io sono convinto che questa squadra abbia il dna per tornare a vincere e a credere in se stessa. Credo che ci siano diversi tipi di allenatori: io sono uno che non crede in un sistema di gioco vincente ma in giocatori vincenti, nel feeling che si crea tra allenatore e giocatori, se si crea si può tornare a vincere".

Dopo l'intervista il nuovo allenatore dell'Inter ha radunato intorno a sè i suoi giocatori: è cominciato così il primo allenamento del nuovo corso.