APPIANO GENTILE - "Dispiace a tutti soprattutto perchè si tratta di infortuni lunghi e dolorosi. Io ci sono passato e so che cosa vuol dire. Poi dispiace perchè lui è il Capitano, lo era da quando sono nato io, è un simbolo per tutti, ma sono sicuro che con le qualità fisiche e mentali che ha lui potrà tornare in campo in tempi brevi". Inevitabile per Andrea Ranocchia, intervistato in esclusiva da Sky Sport, parlare innanzitutto di Javier Zanetti e dell'infortunio per il quale è stato operato nella giornata di ieri.
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Ranocchia. “Zanetti tornerà , la sua fascia un onore. Quando sei all’Inter…”
APPIANO GENTILE – “Dispiace a tutti soprattutto perchè si tratta di infortuni lunghi e dolorosi. Io ci sono passato e so che cosa vuol dire. Poi dispiace perchè lui è il Capitano, lo era da quando sono nato io, è un simbolo per...
Una fascia quella da Capitano da sempre al braccio del campione argentino, che sul campo di Palermo è passata in consegna proprio a Ranocchia: "E' una fascia pesante perchè è stata indossata per tanti anni da Javier e in passato anche da tante altre bandiere del calcio. Spero di essere stato all'altezza per il tempo nel quale l'ho avuta io. Se l'allenatore dovesse affidarla a me fino a che Zanetti non tornerà in campo? Sarebbe un onore, è certo, ma ci sono anche tanti altri ragazzi che sono qui da tanto tempo, eroi del triplete, ed è giusto che temporanemanete la fascia vada a loro".
Si parla poi di campo e di una continuità difficile da avere per l'Inter: "Diciamo che l'abbiamo trovata solo nella prima parte del campionato - spiega il difensore - con quelle dieci vittorie consecutive che abbiamo conquistato. Poi, gli infortuni hanno condizionato. Adesso sembra una maledizione, perdiamo due giocatori a partita e così diventa difficile".
Il difensore nerazzurro parla poi della fragilità della reparto del quale è primo interprete ("a me piace parlare di fase difensiva, anche se è normale che poi quando si prendono gol sia colpa dei difensori. In certe partite abbiamo lavorato male nella fase difensiva di squadra") e della possibilità che il fatto di perdere tanti compagni per infortunio possa condizionare psicologicamente un giocatore per la paura di farsi male: "Quando giochi non ci pensi o almeno io non lo faccio mai. Condiziona il fatto che perdi dei giocatori, poi ne rientrano altri, poi ne perdi altri ancora. E' normale che in questo modo gli equilibri della squadra si sgretolino. Ora siamo in nove disponibili, speriamo di recuperare qualcuno altrimenti siamo contati".
Se raggiungere l'Europa League sia ancora possibile, lo spiega lo stesso Ranocchia: "Si, lo è. Da quando sono qui, quello che ho riscontrato nell'Inter in più rispetto ad altre squadre, è il fatto di dover scendere sempre in campo per vincere tutte le partite. Fa parte dello spirito di questa Società". Ed è anche per questo che il pensiero del difensore nerazzurro è e sarà sempre lo stesso: "Sono arrivato in una big, ho sempre voluto rimanere in questa squadra, anche l'anno scorso quando ho giocato poco e si parlava di un futuro per me diverso. L'ho voluto lo scorso anno e, a maggior ragione, lo voglio adesso, con ancora più forza: la mia volontà è quella di rimanere all'Inter, così come lo è stata la scorsa stagione quando ho voluto dimostrare di non essere una bufala".
Continuare il lavoro con Andrea Stramaccioni "darà una certa continuità, anche se poi è sempre il Presidente a decidere. Attualmente il suo pensiero è quello di confermare l'attuale allenatore e per noi giocatori sicuramente in questo modo sarà più facile ripartire, con un tecnico che è lo stesso che ha cercato di dare un'impronta a questa squadra" spiega Ranocchia che poi parla del suo impiego come attaccante: "In passato l'ho fatto, poi il piede è cresciuto e mi hanno spostato più dietro (ndr, sorride). Quando il mister mi chiede di giocare in quel ruolo per me non è un problema, se serve faccio anche il raccattapalle...".
Infine, si parla del Napoli, prossimo avversario dei nerazzurri allo stadio "San Paolo": "E' una partita che dà grandi stimoli. Noi, anche in un anno travagliato come questo, quando abbiamo affrontato partite importanti abbiamo sempre tirato fuori qualcosa in più e sono sicuro che faremo così anche domenica sera. Cavani il gicoatore più difficile da contenere? Quando non giocavo all'Inter e ho incontrato Milito per me era lui il giocatore più difficile da marcare".
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